Irresponsabili: non c’è due senza tre

Sono degli irresponsabili, e non c’è due senza tre. Cosi anche ieri sono andate in soffitta una serie d’incredibili contraddizioni sullo scenario del Coronavirus. A Milano c’è stata l’inaugurazione del nuovo ospedale in Fiera, dopo la benedizione del giorno prima. E ieri come il giorno che l’aveva preceduto c’è stato per l’ennesima volta un assembramento che altrove in Italia è oggi vietato. Tanto più fastidioso per la sua inutilità come mostra anche la foto di copertina. I posti, originariamente previsti in 500 unità nella terapia intensiva, alla fine saranno la metà e operativi subito 53. Tuttavia la corsa all’annuncio ha prevalso sul resto.

È questo che dimostra che la gente muore ancora invano. E che fa salire la rabbia. La logica della politica degli annunci, de “l’avete visto come siamo stati bravi in soli 12 giorni”, prevale su tutto, anche sul buon senso. E’ la logica degli irresponsabili.

Sono giorni in cui mancano i dispositivi di sicurezza per i medici e gli infermieri; ma il Governatore sente l’esigenza di mostrare che la Lombardia sa fare un ospedale in pochi giorni. Ma che senso ha se poi chi ci lavora, dentro i nosocomi, rischia ancora oggi d’infettarsi? Ma perché proseguire con quest’atteggiamento? L’ospedale Sacco ieri mattina faceva misurare la febbre all’ingresso, dal personale delle pulizie. E nello stesso nosocomio cominciano “a essere centellinati i camici idrorepellenti e le mascherine.”

Ma voi che in Regione governate, ma non vi vergognate almeno un po’, a fottervene delle regole che voi stessi date? Non volete assembramenti e li create. Di nuovo, siete degli irresponsabili.

Volete che le persone che escono debbano usare le mascherine e non le avete ancora reperite neppure per i medici oltre che per la popolazione. Ieri in aula consiliare sono state distribuite le mascherine FFP2, invece, a tutti i consiglieri presenti. Ma perché non le fornite in quelle RSA in cui gli anziani muoiono come mosche e gli infermieri s’ammalano?

Ah, già ma così si è accusati di essere populisti, demagoghi, addirittura degli avanzi di galera. Come siamo arrivati al punto di aver annichilito la medicina di territorio e aver ingolfato gli ospedali, soprattutto quelli convenzionati, dimenticando che proprio sul territorio avrebbe dovuto operare la legge 23 del 2015 che prevedeva che i medici del territorio stessero vicino alla gente? Siete degli irresponsabili.

The show must go on. Malgrado le migliaia di morti, malgrado il dolore di decine di migliaia di persone in lombardia, qui continua tutto come prima. Ieri un giornalista che fosse voluto andare in Consiglio Regionale per seguire i lavori d’aula sarebbe stato respinto all’ingresso. C’era il divieto d’ingresso, per motivi di sicurezza. Se lo stesso giornalista avesse chiesto di partecipare all’inaugurazione del nuovo ospedale della Fiera insieme con decine di altre persone, avrebbe avuto l’autorizzazione ad entrare. Dove si fanno le leggi e si discute del futuro della Regione, il giornalista aveva divieto d’ingresso. Dove invece la Regione presentava un lavoro realizzato a tempo di record, per recuperare l’immagine davanti ai cittadini, allora l’ingresso era autorizzato.

Qual è lo statuto morale di una classe dirigente che sfrutta l’angoscia di morte e il dolore della perdita per farsi bello davanti agli elettori, quando voltato l’angolo la gente continua a morire a centinaia? Se ci dessero un taglio sarebbe molto meglio. Se facessero fagotto sarebbe un atto di dignità politica. Temo però che la dignità non sappiano neppure dove sta di casa. Dovranno andarsene comunque, prima di venire travolti da uno tsunami di rabbia popolare.

Non si può morire da soli tra le pareti di un ospedale e sentirsi dire che la Lombardia fa miracoli. Anche basta con queste intollerabili cazzate.

A questo proposito ecco come risponde l’Assessore Gallera alle polemiche sulla fiera di Milano. Incredibile.

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