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Via Sammartini, i clochard, e l’orinatoio a cielo aperto

Si trovano soprattutto di sera dentro il tunnel di Via Sammartini e nelle zone limitrofi, altrettanto coperte. Lungo via Tofane, all’altezza del ponte sopra il quale passano i treni che costeggiano Via Ferrante Aporti per far ingresso in Stazione Centrale. Milano, anno del signore 2021 mese di Febbraio. Fa ancora molto freddo anche se meno del mese di Dicembre e Gennaio, ma la sera quando calano le tenebre, il freddo punge. Se poi sei un clochard e una casa dove tornare non ce l’hai allora il freddo te lo porti dentro.

Negli scorsi giorni il quartiere ha manifestato un profondo disagio. Questi clochard per fare i loro bisogni, usano i muri e i marciapiedi adiacenti alle strade in cui passano le macchine e su cui camminano le persone. In tempi di Covid e di ansie millenarie che si risvegliano, le questioni sanitarie diventano prevalenti.

I cittadini che ci hanno contattato abitano nei pressi di Via Sammartini ed hanno ovviamente una paura, tra tutte: quelle della sicurezza per anziani, donne e bambini. Paure, come si diceva, sanitarie ma anche di sicurezza personale. Non è difficile comprendere il perché. Quando vivi di quello che trovi, quando ciò che puoi dire tuo, è un materasso di fortuna o un sacco a pelo e, nei casi più fortunati, una bicicletta con cui muoverti, è evidente che non puoi dirti al sicuro incontrandoli. La necessità, talora, può sfociare anche in violenza. Ad ogni modo, chi ci ha chiamato ci ha chiesto d’intervenire per motivi prima di tutto sanitari. Qualche bagno chimico sarebbe primariamente una soluzione d’adottare per scongiurare il protrarsi di questa situazione difficile.

Milano Positiva si sta già muovendo. Intendiamo chiedere agli enti preposti l’installazione di bagni chimici prima di tutto e la valutazione di una sistemazione alternativa per questi homeless. Considerato il periodo e considerato quante case, capannoni e quant’altro sono oggi liberi, potrebbe valere la pena adottare qualcuno di questi comprensori per darli temporaneamente a chi non ha un tetto sotto cui stare per andare a dormire. Oltre ad essere una questione di decenza è soprattutto una questione morale. Nel 2020 nessuno, in Italia, dovrebbe dormire per strada. Nessuno nel mondo, ma sappiamo distinguere un progetto da un’utopia. Ma che a Milano si debba vivere in queste condizioni lo consideriamo inaccettabile.