Dacci oggi il nostro pane quotidiano

Fanno un lavoro improbo. Distribuiscono tutti i giorni pane, cibo, formaggi, frutta, dolci, bevande. Ogni giorno centinaia di chili di prodotti alimentari in scadenza, vengono messi sulle tavole dei milanesi che soffrono la fame.

Sono tanti. E sono sempre di più. Stranieri, certo. Immigrati africani, sicuramente. Ma anche tanti italiani pensionati, o senza lavoro da un giorno ad un altro. Rimasti senza risorse, e senza speranze. Colpiti dalla pandemia in in momento già difficile per la nostra economia oberata da un debito pubblico schizzato in un anno di 25 punti. Una cifra, il 160% di debito sul Pil, toccata in Italia solo una volta, cento anni fa nel 1920. E con questi numeri che fanno i conti i milanesi che si mettono in fila per poter avere una borsa con un po’ di cose da mangiare. Una volta c’era la vergogna nel mettersi in fila, uno strano pudore, per tanti italiani. che non si sarebbero mai aspettati di ritrovarsi in quelle condizioni. Oggi non è più così. Per molti avere da mangiare è diventata un’impellenza che non si sostiene neppure quando un reddito lo si ha. Perché sono talmente bassi, che non si riesce a reggere il peso del costo della vita nella metropoli milanese. I tempi di Expo, della Milano ricca che cresceva, si è smarrita. Anche perché per molti che oggi sono qui, sei anni fa non era tanto diversa la condizione. Perché sono le sperequazioni quelle che fanno la differenza. E già 2100 giorni fa per molti di quelli che sono in fila oggi, le cose non andavano bene.

Per questo Milano Positiva si è distinta e continua a operare nella distribuzione di cibo. Perché questo bisogno non s’è mai interrotto. Portiamo cibo dove ce n’è bisogno, dove ci viene chiesto. Attraverso le comunità religiose, lo distribuiamo. Attraverso le collette alimentari e Pane quotidiano ci occupiamo di raccoglierlo per farlo avere sulle tavole di chi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. Il sostegno migliore è dare una mano a chi ha bisogno. Direttamente. Con un po’ di pane. Il nostro pane quotidiano.