L’Ambrogino d’oro a Fedez e Ferragni

Il prossimo 7 Dicembre una Milano spettrale, agonizzante in un letto da un punto di vista economico, assegnerà i suoi Ambrogini d’oro, che sono il massimo riconoscimento che la città conferisce alle persone meritorie; ovvero che si sono distinte per azioni che hanno fatto del bene alla collettività. Tra loro è previsto che siano premiati Fedez e Ferragni. Uno fa il musicista, l’altra è un’influencer. Entrambi finiti spesso nel tritacarne mediatico per ragioni diverse. Il primo ha beccato una nota associazione di consumatori che chiedeva fondi per il Coronavirus ma in realtà quei soldi, è l’accusa del cantante, andavano all’associazione stessa. Apriti cielo, l’associazione ha denunciato Fedez e poi anche un noto presentatore della RAI per abuso d’ufficio. La seconda si è resa protagonista di uno spot per invitare i giovani ad andare a visitare i musei. E subito tutti gli appartenenti all’intellighenzia nostrana le sono saltati addosso: può una ragazza così fare pubblicità ad una cosa seria come sono i musei?

La nostra risposta, per quanto ininfluente, è che stiamo dalla parte di Fedez e Ferragni. Descritti come due deficienti, in realtà sono due ragazzi con la testa sulle spalle. Hanno condotto battaglie sacrosante, l’ultima a favore degli operatori dello spettacolo ed hanno contribuito a raccogliere oltre due milioni di Euro per una categoria maltrattata dal governo che non ha riconosciuto il diritto a questi protagonisti della nostra cultura di poter continuare a lavorare. Sono aperti i fast food, bloccati invece attori e attrici, musicisti e poeti per la sola ragione di essere causa di assembramenti, che si sarebbero potuti evitare con semplici accorgimenti tecnici che avrebbero permesso di continuare a loro di fare gli artisti e al Covid di non diffondersi. Siccome però Fedez e Ferragni sono giovani e belli, urticanti nella loro ricchezza di diversamente adolescenti, con Fedez che somiglia più a un cartone animato che non allo stereotipo dell’intellettuale parigino, allora si è deciso di contestarne qualunque scelta, qualunque comportamento. I fatti però dicono che entrambi hanno saputo comunicare bene e aiutare chi ha bisogno. L’Ambrogino lo assegnano per quello. E se lo sono meritati. Vivono nell’oro, producendo fatturati milionari. Sanno parlare alla pancia della gente. Se la gente non sa più usare la testa, rivolgete lo sguardo a chi ha fatto della cultura un’isola per pochi. Ed inaccessibile.