Trattati come bambini

Sono ore difficili per il nostro Paese. Non fa eccezione Milano. Ieri sera gruppi di giovani neofascisti,mescolati ad appartenenti a gruppi Ultras, si sono dati appuntamento in Piazza Loreto. Un corteo spontaneo aperto con qualche fumogeno e conclusosi con il lancio di una bomba molotov contro una macchina della Polizia Locale

Il clima si sta surriscaldando. C’è interesse ad imprimere una svolta violenta nel disagio sociale creato dal Covid. Questa mattina, 27 Ottobre, il principale giornale italiano sul proprio sito apre con la notizia che sono pronti “ristori fino al 200%” per bar e ristoranti.

È la prova provata, questo titolo, che c’è un asse tra informazione e politica. Prima si fa una propaganda securitaria al limite dell’allarmismo e del catastrofismo, con parole come ‘guerra’, ‘battaglia’, ‘catastrofe’, poi quando il messaggio devia il suo obiettivo innescando una spirale di violenza e paura, si vira verso la rassicurazione. Rimborsi, soldi, fino al 200% ( che poi: 200% di che?)

È il consueto trattamento riservato al popolo italiano, trattato come se fosse un povero demente o un bambino alle elementari, che deve essere accompagnato e rassicurato da mamma Stato, che spiega come comportarsi, come tendere la mano ed imparare a fidarsi degli stessi che da sempre ti trattano come un cretino. È l’informazione artefatta asservita al potere. Non tanto ad una cordata di potere, cordate sono quelle economiche, e basta entrare nei consiglieri di amministrazione per individuarle, ma ad una cordata culturale, quella per cui il cittadino va trattato, ce lo insegna Machiavelli, ora con i guanti, ora con la clava, a seconda dei bisogni di chi comanda. È l’espressione, l’interpretazione, la concezione dello Stato inteso come gregge ora da tenere buono, ora da spronare a seconda degli interessi che ristrette oligarchie esercitano. Una concezione ademocratica o forse antidemocratica, in cui la persona, il giovane studente, la donna che fa due lavori, a casa e in ufficio, il cristiano che va a lavorare tutti i giorni, compreso il poliziotto che prende 1400 Euro al mese, viene di fatto trattato come un suddito, un vassallo. A cui si fa credere di essere un protagonista di una libertà di cui in realtà dispone solo in modo fittizio, quando può scegliere tra panem et circenses, tra calcio e fica. Non quando invece le sue esigenze aumentano, non quando si erige al punto di chiedere l’esercizio reale della propria libertà magari quando chiede se i cicli di amplificazione del Pcr sono o no sopra i 30, cifra secondo cui un tampone non sarebbe più affidabile e determinerebbe falsi positivi, come ha detto il Prof. Palù. Ma un cittadino che pensa vellica pulsioni totalitarie in chi esercita il comando, mentre un cittadino spaventato che chiede di essere rinchiuso in casa è il modello ideale di cittadinanza per chi concepisce un’idea di Stato assoluto. Come il professor Crisanti, professore emerito asintomatico, che chiede che in Italia si faccia come in Cina. Il passaggio da democrazia a stato totalitario, dura un attimo ed ha un grande alleato nella paura.