I cambiamenti sono lenti, ma devono esserci

“Parliamo già da tempo con i consolati. Abbiamo appena inaugurato la nuova piscina del Parco Trotter, trasformata in parco giochi. Via Padova è diventata una zona ricca di locali etnici, in cui lo scambio, la convivenza e la socialità sono diventati un mood. Conosciamo i problemi di via Giacosa, siamo intervenuti ripetutamente con attività ispettive che hanno portato alla reiterata chiusura della Gozadera che si sono protratte dal 2018 al 2020: tanto che adesso la disco pub non esiste più, ed è nata la Rumba, Bar ristorante. Ma noi non li molliamo”

L’incontro con l’Assessore alla sicurezza del comune di Milano, Anna Scavuzzo, ha dimostrato che il Comune di Milano conosce benissimo l’attuale condizione di Via Padova a Milano e dimostra anche che , nella misura in cui è loro concesso dalla legge, le misure di sicurezza sono state adottate. Il problema tuttavia è che di questo controllo del territorio i cittadini del posto non hanno percezione, soprattutto nel fine settimana in cui, com’è accaduto anche nelle scorse ore, l’abuso di alcol, mescolato alla promiscuità dei giovani avventori, genera il classico risveglio alle 6.00 del mattino di questa zona; dove giovani ragazzi ubriachi spaventano la cittadinanza. Solo due giorni fa un trans è stato borseggiato da un malfattore, con cui alle 7.00 del mattino dava vita ad un classico inseguimento tra guardie e ladri, in cui alla fine i carabinieri hanno ammanettato il giovane furfante, dando il via ad una ordinaria giornata in quel di Via Padova. L’Assessore chiede tempo e pazienza, chiede che la cittadinanza di Via Padova sia edotta dell’impegno di Palazzo Marino, chiede l’esercizio di responsabilità da parte di tutti. È giusto.

È anche giusto però che venga accolta da parte del Comune l’appello di questa parte di città che questa percezione di impegno non la rileva. È vero che fa più rumore un albero che cade piuttosto che una foresta che cresce, ed ha ragione il Comune a ribadirlo anche a noi di Milano Positiva. Resta il fatto che bisogna fare di più. Bisogna fare in modo che pochi, significativi e visibili gesti, diano la misura della presenza dello Stato.

Giuliano Pisapia, nella precedente legislatura milanese, dopo l’ennesima aggressione ad una donna al parco Trotter, non solo mandò Pattuglie di Polizia locale ma, coordinandosi con i carabinieri, fece arrivare un elicottero dell’Arma che cominciò con un fascio di luce a cercare dentro il parco in una serata novembrina, attorno alle 19, i malviventi e gli spacciatori che la popolavano. Operazione fatta appositamente perché tutti la vedessero. Una caccia al malvivente molto efficace, un rastrellamento che ebbe un ritorno mediatico. Una scena molto hollywoodiana. Milano Positiva ha chiesto, più modestamente, un pattugliamento più costante da parte delle forze dell’ordine. E un limite alla vendita di alcol. Fare come Bologna, insomma. Certi cambiamenti sono necessari.