Covid, ricomincia il clima di terrore

Se ne sono stati zitti per un po’. Bastonati dal Prof Zangrillo, il quale scocciato dall’andazzo di chi descriveva emergenze che non c’erano più, s’è messo a fare come Michael Douglas in “Un giorno d’ordinaria follia”: sparando ad altezza d’uomo verso chiunque continuasse con la litania delle emergenze e dei ricoveri, mentre venivano chiusi i reparti Covid. Per qualche giorno, giusto un paio di settimane, tutti zitti. Come fai a dire a un professore che cura i malati di Covid che c’è ancora l’allarme e l’onere del lockdown, se ti sta dicendo che il Covid è morto, visto che nessuno si ammala più?

Dunque tutti zitti, rigorosamente in silenzio, Burioni compreso. Costretto a fare finalmente le valigie e a smammare da TeleFazio, Raidue, lautamente pagati entrambi, per terrorizzare per mesi un’intera popolazione. Quando però il cane ha smesso di abbaiare e il gatto di guardarsi attorno, i sorci son tornati. Poco alla volta, non essendoci i numeri di Marzo, hanno ricominciato con i contagi, con i morti, pochi è vero, ma comunque sempre presenti. Hanno ricominciato con il distanziamento sociale, con la follia No- vax, con le accuse a chiunque non si metta in riga, di essere causa della morte possibile di migliaia di persone o almeno di nuovi contagi. “Che salgono”, “che percentualmente crescono” con una litania nuovamente funerea alla ricerca della manifestazione illegale, poi del tennista pazzo “che adesso ha il Covid, perché è positivo al tampone”. E allora mi tocca di nuovo fare un po’ di pulizie in questo letamaio di bugiardi e di interessati pareri medici, tutti protesi a dirci come ci accingiamo a morire e mai ad informarci come il Covid al primo stadio sia normalmente curabile, come qualsiasi altra patologia, con terapie farmacologiche a basso costo.

Cominciamo dai tamponi: essere positivi al tampone non significa avere la patologia del Coronavirus. Significa che il virus potrebbe essersi depositato sulle ciglia dei polmoni e non essere penetrato dentro. Si può quindi stare benissimo e non avvertire nulla. Significa anche che se la carica virale è bassa, come molto spesso succede oggi, non si è neppure contagiosi. Si può vivere una vita normale. Può anche accadere che il tampone positivo oggi, risulti negativo domani. Perché il tampone non indica con certezza la presenza del virus.

Può succedere che il virus invece penetri nei polmoni. Se con una diagnosi accurata, tampone, esami del sangue e radiografia, si verifica che il virus è dentro il corpo, allora sei nel primo stadio della malattia: puoi essere curato con Idrossiclorochina ( a volte solo con quella) o con l’aggiunta di azitromicina. E si guarisce nella gran parte dei casi. Se hai il Covid diagnosticato tra la prima e la seconda fase, sei comunque curabile. Nella gran parte dei casi non si muore.

Nei casi più gravi sono stati trovate ulteriori cure che hanno dato esiti molto confortanti. Il Covid provoca trombi polmonari o cardiovascolari o epatici. Per eludere il rischio dei trombi esiste il desametasone, l’eparina e recentemente è stata individuata anche la plasmaterapia del Prof. De Donno. Sono i dati a dirlo: da quando queste terapie farmacologiche sono state applicate, per altro tutte a basso costo, il desametasone costa 5 Euro a confezione, il plasma può essere donato gratuitamente, le terapie intensive si sono svuotate. In Lombardia da 1400 persone siamo scesi a 40. In Italia da 4500 a meno di 170.

Quindi chi ancora quando camminate sullo stesso marciapiede cambia strada, oppure a mezzo chilometro da voi vi fa segnale di mettere la mascherina, in questo eccelle la polizia locale, potete tranquillamente ignorare queste palesi deficienze mediche. La mascherina si può indossare se vi trovate in un luogo affollato, per vostra sicurezza a patto che la mettano anche gli altri. Altrimenti non sarete adeguatamente protetti. Metterla in ascensore mentre siete da soli, oppure mentre camminate in una strada di città, o in un parco, non ha senso. Così come non ha senso mettere i guanti. I quali vengono a contatto con tutti i batteri possibili. Se siete di quelli convinti di aver toccato un tasto dell’ascensore in cui vi sia una carica virale pazzesca perché la vostra vicina thailandese ha premuto il tasto 75 minuti prima, vi suggerisco di munirvi di amuchina e di detergervi le mani ogni qualvolta tocchiate un oggetto. Se proprio siete assillati dalla convinzione che il fattore Burioni si sia impossessato di voi. Infine vi rammento che in Italia da 5 anni muoiono ogni anno 650.000 persone, cioè 50.000 persone al mese. E che di Covid ne sarebbero morte 34.000, di cui però molti con pregresse patologie, per cui ancora non sappiamo se queste 34.000 persone vanno annoverate come in più ai 650.000 totali che avremo statisticamente anche quest’anno; e che comunque significano in media 7.000 morti in più al mese, ammesso che siano riconducibili come persone che si aggiungono ai 50.000 previsti ogni mese per il 2020. Concludo rammentando che 34.000 morti in 5 mesi (Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio e Giugno) sono un numero tremendo e considerevole, ma che di emergenza nazionale si dovrebbe parlare quando vi fossero milioni di morti. Ogni anno muoiono statisticamente 70.000 persone per il tumore ai polmoni causati dalle sigarette e dagli scarichi delle macchine. Non risulta abbiano chiuso le tabaccherie e le aziende che producono automobili. Neppure durante il periodo del Covid. Anzi, i giornali sono usciti con la notizia che chi fumava avrebbe meno probabilità di prendere il Covid. Si sono dimenticati di dire che hanno alte probabilità di prendere il cancro al polmone. Chissà come mai.