QuBi, la ricetta contro la povertà infantile

È una rete di associazioni, corpo intermedio, tra welfare pubblico e privato, che agisce per efficientare i servizi le cui necessità emergono dal territorio. Si chiama QuBi, ha diverse sedi nella città di Milano e noi ci siamo affacciati alla sede di Viale Monza. È un progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo e si occupa di fornire servizi alle famiglie del municipio due del capoluogo lombardo. “Ci occupiamo di efficientare i servizi di welfare pubblico e privato”, mi dice Samuel Zucchiati, uno dei protagonisti di QuBi.

Per esempio: “Se un ragazzo ha problemi scolastici, possiamo intervenire sulle famiglie e aiutare il ragazzo a frequentare corsi di apprendimento che lo aiutino a recuperare il gap scolastico. Il sostegno però se passa attraverso il welfare pubblico rischia di avere tempi lunghi; e ad arrivare tardi rispetto al bisogno. Se il ragazzo lo si aiuta dopo due anni e due bocciature, aiutarlo non serve. Occorre invece intervenire subito, per questo se la filiera è composta da una serie di associazioni e d’imprese che collaborano per garantire un servizio, si ha più efficienza e anche più appeal: diventa pure più semplice trovare dei finanziatori che ti aiutino a reperire delle risorse per affrontare le spese”. QuBi insomma assolve al compito di essere una realtà del territorio che dal basso declina un sostegno alla povertà economica, culturale, educativa, sociale, individuando le soluzioni da offrire a chi ne mostra la necessità.

Di fatto QuBi, sentinella contro la povertà minorile, ha già posto in essere 228 azioni d’aiuto in quattro diversi istituti a Milano. Ciò ha comportato decine e decine di incontri e azioni, in un’area popolata da 23 mila persone tra Piazzale Loreto e la zona di Gorla. Uno dei più importanti eventi è stato quello di smistare derrate alimentari in 6 giorni, durante la crisi del Coronavirus: “Prima per fare una cosa del genere occorrevano almeno due mesi”

Risultati ottenuti grazie alla rete di 23 partner, mesi di incontri, e il sostegno di professionisti: psicologi, pedagogisti, educatori e sociologi. Milano Positiva ha incrociato la realtà di QuBi andando ad allungare la filiera di realtà che possono erogare un supporto alla Milano che soffre. Se “divide et impera” è la massima del potere, nihil ad ostentationem, omnia ad coscientiam, è la risposta di chi considera la prossimità un valore.