Il Caso di Marcos Cappato: al centro disabilità e famiglia

L’intervista è dello scorso 9 Gennaio. In quattro giorni è successo di tutto. Dopo averla pubblicata su Max Rigano News, tutte le TV nazionali mi hanno chiamato. Il mio cellulare è impazzito. Telefonate, messaggi, WhatsApp, e-mail. Tanta gente comune, italiani e italiani residenti all’estero, mi hanno chiamato. L’associazione Laspo di Lapo Elkann s’è fatta viva con la famiglia. Roberto Bagnato, l’angelo invisibile di Milano, l’uomo mascherato, nella fantasia di tanti che guardano alla solidarietà come modello, ha chiamato Alessandro Cappato, il papà di Marcos.

Lui, Marcos, 18 anni, soffre di una tetraparesi spastica ed è costretto su di una carrozzella. Fino a tutto il 2019 ha avuto la copertura del Comune per il trasporto a scuola la mattina. La famiglia Cappato vive in Via Gonin, a Milano, al confine con Corsico, dove si trova il liceo di scienze umane in cui studia Marcos.

Dopo la delibera del 2 Agoato del 2018 però, con l’avvio del 2020 il Comune ha deciso di estendere la platea di persone con disabilità da sostenere. Non avendo però le coperture, mancando i soldi, il comune ha chiesto alle famiglie di compartecipare alle spese. Insomma: di fare a metà. Solo che chi, come Alessandro guadagna 1400 euro al mese, ed è l’unico stipendio che entra in casa, avendo tre figli, non può permettersi di fare la mezza con il Comune. Anche perché il trasporto costo 21 Euro a viaggio: 42 Euro al giorno per 24 giorni al mese. Troppo. Da qui la volontà di Marcos di rimettersi in pista. Lo seguo già da qualche anno. Nel 2018 s’era determinata la stessa situazione. Poi c’era stato il problema con lo scivolo a scuola per la sua carrozzella. Per la sua cocciutaggine il Presidnete della Repubblica, Sergio Mattarella, a Marzo 2019 lo ha nominato Alfiere della Repubblica. Marcos ha sceneggiato un cortometraggio sul tema dei disabili con Amanda Sandrelli.

È bastato il video qui sotto per scatenare un’incredibile gara di solidarietà tra i milanesi. Gli unici che a casa Cappato non si sono fatti sentire sono stati l’Assessore e il sindaco. Gabriele Rabaiotti e Beppe Sala. Vorrà dire che nelle prossime ore andremo a trovarli. Perché mentre i soldi per Marcos arrivano grazie alla generosità della gente comune, e al supporto di un’associazione, Milano Positiva, che si è resa disponibile a creare un fondo dove raccogliere le donazioni, il Comune la delibera non l’ha modificata. Quindi tutto resta com’è. Chi urla e si fa sentire magari trova un modo per uscirne.

Chi questa forza non ce l’ha resta da solo. E senza servizi. E tanti altri Marcos vivranno di una solitudine silenziosa. Senza servizi. E questo è semplicemente inaccettabile. Anche considerando che non c’è solo la maggioranza del Comune responsabile di questa situazione. Ma anche l’opposizione rimasta inerte. Opposizione che è maggioranza in Regione Lombardia. Dove anche lì se ne stanno tutti zitti.

Rimanete connessi.

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