Zais: “Milano deve ancora crescere in Europa”

L’occasione è stato il convegno Milano’s week voluto dall’agenzia Stra-comm la quale ha pensato bene di dar voce alla città di Milano per parlare di sé, per pensare a sé e per provare a specchiarsi nel futuro.

Una città viva e magmatica come il capoluogo lombardo vede certamente sé stessa diversa e cambiata da com’è oggi, ma è del presente che non può fare a meno e degli interrogativi per capire quale futuro vuole costruire. Una città più green, più smart, più veloce, con un’idea diversa di mobilità e anche di uffici in cui lavorare. In questo labirinto di buone intenzioni con Gianni Zais ospite dell’evento abbiamo provato a fare una riflessione sulla Milano che sarà, sugli interrogativi del presente e sui progetti relativi alla mobilità contemporanea. Chi ha ragione tra commercianti e associazioni ambientali? I primi, che sostengono impossibile una domanda commerciale allorquando le macchine non potessero più accedere al centro storico della città, oppure coloro tra gli ambientalisti che rinnovano la loro fiducia in città come Torino o Londra dove una mobilità diversa ha già cambiato il volto di queste città?

Il risultato secondo Zais, nato in una famiglia di commercianti, è che guardare al futuro significa aprirsi alla tecnologia e a un modo diverso di vivere la città anche se ciò non significa abdicare alle logiche emotive del momento; ma ad uno sguardo ragionevole e ponderato di quelle che sono o potrebbero essere le istanze dei cittadini. Solo così – spiega il Presidente di Milano Positiva – si può ragionare sul futuro in modo comprensibile. E su questo caposaldo si costruisce un’idea di futuro. Attraverso il dialogo, unica strada in grado di mutare il presente e trasformarlo in futuro.

Del resto è lo stesso Zais a manifestare il suo pensiero: ” Occorre concordare le strategie sapendo osservare quello che già c’è in Europa e a cui dovremmo tendere: il car sharing, ad esempio, oppure l’uso di una mobilità pubblica ecosostenibile cui le grandi città stanno tendendo”