Stadio Meazza: a San Siro o si fa la grana o si fa la storia

Tirarlo giù e costruirne uno nuovo o lasciare quello esistente ed eventualmente ristrutturarlo?

La questione relativa allo stadio di San Siro non divide solo la politica ma anche l’opinione pubblica. La vera ragione delle diverse posizioni infatti è offerta da due radicali diverse visioni della storia, della cultura, dell’arte, dell’economia: in una parola, della politica.

Che cosa rappresenta infatti lo stadio di San Siro? Un semplice cumulo di ferraglia e calce su cui s’è edificato un edificio cui assistere ad incontri tra 22 uomini vestiti in mutande che calciano un pallone e i cui spettatori sono paganti? Oppure è un luogo in cui ad essere edificate sono le emozioni e le emozioni di chi al suo interno ha condiviso un pezzo della sua vita? La costruzione dello stadio, che nel 1990 venne inaugurato il 1 Maggio in occasione della finale di Coppa Italia Milan – Juve ( vinse la Juve con gol di Galia) rappresenta nelle sue mutazioni architettoniche un elemento di arte contemporanea apprezzato e conosciuto da milioni di tifosi?

Perché se ai seguenti quesiti si rispondesse in modo affermativo allora ciò significa che la disponibilità del luogo non è solo nell’economia della città o nell’amministrazne delle squadre che lo gestiscono ma anche nei cuori e nelle anime di chi là dentro vi ha portato parte della propria vita. Tale disponibilità pertanto è da catalogarsi come espressione ed appartenenza di un’identità collettiva, come matrice di un comune sentire che si trasforma in comunanza spirituale, in ritualità a suo modo sacra e che deve essere rispettata proprio perché l’arte è un codice di appartenenza è espressione spirituale condivisa, identità d’anima nel cui rispecchiamento si rispecchia un numero.imprecisato di milioni di persone

Per questo nessuno abbatte il Colosseo o il Louvre, per questo nessuno toccherebbe la Valle dei Templi di Agrigento o si sognerebbe di abbattere i locali storici di Piazza San Marco per costruirvi un Mc Donalds. Arte e spiritualità non sempre si sposano con il senso degli affari e con i.conti correnti. Ci sono luoghi dell’anima che prevalgono sugli interessi materiali per quanto redditizi.

Questo spiega perché una forte componente di cittadini milanesi e non guarda così male l’abbattimento di un monumento alle emozioni umane. Che non si abbattono in nome del danaro.