Ubriachezza molesta, aggressioni, atti di vandalismo, disturbo alla quiete pubblica, persino stupri e spaccio di droga. Però anche solidarietà sociale, condivisione di valori e momenti di forte partecipazione collettiva.
Nuove locande, negozi interetnici, una scuola indiana, case di lusso, il centravanti della Sampdoria e della nazionale di calcio, Quagliarella, che qui avrebbe preso un appartamento e che più volte il mattino del lunedì sarebbe stato avvistato al Bar Carapina di Via dei Transiti. Senza considerare che in Via Padova altri “personaggi” sono stati avvistati: tra loro un mito nerazzurro, Carletto Muraro, centravanti dell’Inter negli anni 80. E poi ancora la cantante Malika Ayane, che qui ci vive ed ha maturato i suoi primi successi.
Più volte nella chiesa del Casoretto è stato avvistato Roberto Vecchioni, sorridente e con il suo sigaro in mano. L’uomo più indicato per descrivere la Samarcanda di questa parte di Milano, anima viva e vera di qualcosa che prima non c’era. Insomma Via Padova e le sue zone limitrofi non sono un’accolita di maleodoranti delinquenti che porterebbero turbamento tra la popolazione locale costringendola a barricarsi dentro le mura di casa. Di più: Nadia Toffa, scomparsa recentemente e ascesa alla notorietà grazie alla sua partecipazione alle Iene, conosciuta per la sua arte polemica e sincerità umana, proprio qui in Via Padova confezionò un servizio dove, con una telecamera nascosta indosso, se ne andò di bar in bar, di notte, senza mai essere molestata o disturbata: anzi, venendo persino aiutata da qualche straniero che si prestò ad accompagnarla per non lasciarla sola su questa via, durante le ore piccole.
Si evince così che si può pure tentare di imbastire uno story telling che cerchi di spaventare, allarmare, mettere in guardia. Resta il fatto che il bello della verità è che non è mai solo una, e non è mai solo quella urlata. A volte il silenzio può essere altrettanto forte ed altrettanto veritiero. Via Padova è viva, è vero. E sa pensare. Più di quanto non si creda