Milano Positiva, Via dei Transiti al confine dell’umanità

Lo racconto perché l’ho visto dal vivo. In modo parziale, ma l’ho visto
E poi perché l’ho visto commentato sulla pagina Facebook di Nolo, (North of Loreto)

Lo racconto perché come s’insegna nei manuali di storia del giornalismo, un evento osservato da 10 persone avrà 10 interpretazioni diverse. A quelli si sommano i racconti anche di chi non c’era. E sono quelli che mi fanno incazzare di più.

Andiamo con ordine: sono le 18.10 di Mercoledi 10 Luglio anno del signore 2019, e in Via dei Transiti c’è questo signore, italiano, ubriaco, riverso per terra accanto a un negozio sulla strada che porta verso la metropolitana di Pasteur. Quando arrivo, lui si è appena risvegliato.

Nel frattempo però sono successe diverse cose. Anzitutto qualcuno, Matteo Villa, abitante della zona, ha chiamato la Polizia. Secondo il racconto che fa questo ragazzo, i poliziotti sono molto gentili e lo invitano a segnalare altri casi se si presentassero. Secondo il racconto di Matteo, pubblicato sulla sua pagina Facebook, è sempre lui a chiamare anche un’ambulanza. Di ambulanze sul posto ne sarebbero arrivate due a distanza di un’ora
La prima lo avrebbe lasciato lì, ma non posso confermarlo, non avendo trovato riscontri. Posso dire invece della seconda, avendola intercettata mentre lasciava via dei Transiti e soprattutto per la testimonianza di alcuni passanti. Sul posto l’ambulanza che ho visto andar via di lì ha una scritta: Mediolanum Onlus.

Arrivo proprio quando sta per andarsene.

E qui il racconto, vira

Quello che vede il sottoscritto è un capannello di donne che sono vicine al clochard ormai sveglio. È visibilmente alterato. Un ragazzo con i capelli lunghi gli offre delle patatine. Un attimo prima lo stesso clochard aveva appena tirato una bottiglia d’acqua offertagli da una delle signore del capannello.

Secondo quanto riferisce un testimone, l’ambulanza accorsa circa un quarto d’ora prima ( e prima del mio arrivo), ha un equipaggio composto da due persone: un uomo e una donna.

L’ uomo dell’ambulanza, giunto sul posto, si sarebbe avvicinato al clochard ubriaco e gli avrebbe detto: “muoviti, alzati”, e nell’invitarlo ad alzarsi lo avrebbe strattonato. La signora dell’ambulanza gli avrebbe chiesto invece se stava male e se voleva andare in ospedale. Lui, il clochard, avrebbe risposto che si, stava male e voleva andare in ospedale.

Secondo la ricostruzione dei presenti il clochard nell’indicare dove sentiva male, avrebbe mostrato un taglio sulla pancia frutto probabilmente di una vecchia operazione. A quest’esibizione, il giovane della pattuglia del 118 avrebbe risposto dicendo: “Chissà da quanto tempo ce l’hai”.

Di qui in poi il clochard, in evidente condizione di ubriachezza, avrebbe rinunciato al soccorso cominciando a dare in escandescenza

A quel punto l’infermiera o la volontaria di Mediolanum Onlus avrebbe prima fatto una telefonata alla centrale in cui sarebbe stata invitata a raccogliere il clochard, ma poi a seguito della condizione di agitazione dell’uomo, avrebbe desistito dall’assisterlo insieme al suo collega.

A quel punto l’ambulanza si sarebbe allontanata, lasciando sul marciapiede l’anziano ubriaco. Qui posso testimoniare appunto di aver visto il clochard seduto per terra, inveire contro una signora che le aveva offerto dell’acqua, ed accettare delle patatine da un ragazzo con i capelli lunghi
Ci sono anche altri uomini, stranieri, ad essergli vicino e che tentano di calmarlo.

Passa un signore italiano, capelli bianchi che dice: “E così se ne sono andati?” chiaramente rivolto alla seconda ambulanza appena passata.

Sulla pagina Facebook di Nolo si scatena la polemica: è o no una condizione di degrado? Alcuni dicono di sì. Altri affermano che non è degrado, ma un uomo che soffre.

Pongo un quesito: un uomo così, in queste condizioni, lo aiutiamo si o no? Questo credo sia la domanda. A prescindere dalla sua nazionalità ( a sentirlo parlare m’è parso italiano) la sua condizione di disadattato va sostenuta e aiutata oppure lo lasciamo crepare?

Perché se vogliamo parlare ed esercitare una civile democrazia, laica, socialista, pentastellata, sovranista o quello che pare a voi, dobbiamo domandarci se l’essere umani ancora include la comprensione e il sostegno verso la sofferenza e il dolore altrui o se abbiamo deciso di rinunciarvi.

A noi sancire se affermare nichilisticamente la scomparsa dell’umano o se affermarne al contrario la dignità e il diritto alla sua sussistenza