Contro il medioevo digitale occorre un umanesimo 4.0

Capita di rado d’incontrare giovani che anziché puntare all’immagine, investano sulla cultura, sullo studio e sulla scienza. Alessandro Isidoro Re è un giovane giornalista e scrittore che ho conosciuto all’interno dello Staff di cui sono parte, per un evento che ha il titolo di cui sopra: #Iocisonoetu

Una kermesse che è in programma all’Arena di Milano il prossimo week end ed in cui, oltre a migliaia di ragazzi che potranno partecipare a gare di calcio basket volley e atletica leggera ( potete scaricare il programma dall’ App Iocisonoetu) consentirà alla cittadinanza tutta, di poter partecipare ad oltre 60 tavole rotonde che avranno al centro quattro macro aree culturali: il bullismo, il cyberbullismo, la violenza di genere e il razzismo.

Un’occasione in cui 30 associazioni milanesi, che si occupano di questi temi, avranno modo di confrontarsi, esporre le loro tesi, le loro analisi, indagando le problematiche e declinando le loro proposte per risolverle.

Il tentativo, dunque, di dispiegare una disintermediazione tra realtà e media, portando direttamente i protagonisti a parlare di storie di vita. Senza fare torto a nessuno, vi cito alcune delle associazioni presenti: c’è Scarpetta Rossa, che si occupa del problema della violenza contro le donne, c’è Ivano Zoppi di Pepita Onlus che da oltre quindici anni si occupa di bullismo, e che sarà presente ad un dibattito sabato pomeriggio alle 15; c’è Fare x Bene di Giusy Laganà che presenterà un progetto di Annalisa Minetti per gli ipovedenti. C’è un progetto (Crew – Call) di Fondazione Cariplo che si occupa di sostenere i disabili. Ci sarà il movimento Disabili Art 14 di Giovanni Cafaro. Insomma troverete molte realtà interessanti che pongono temi autentici, reali, quelli che interessano direttamente o indirettamente la maggior parte delle persone

Nell’ambito di una presentazione che abbiamo fatto ieri alla stampa, c’era anche un giovane giornalista, Alessandro Isidoro Re. Insieme al sottoscritto ha avuto il compito di presentare questo progetto voluto da Milano Positiva di Gianni Zais e da Fastmarketweb di Andrea Netti che hanno coordinato la realizzazione dell’evento con il patrocinio del Comune di Milano, della Regione Lombardia, del Coni e dell’università Bicocca.

Proprio l’università Bicocca è il partner che Alessandro ha contribuito a coinvolgere, rappresentata da Chiara Azimonti, anche lei giornalista. Alessandro nella sua introduzione ad un certo punto ha semplificato il senso di quest’evento con le seguenti parole: “Contro il medioevo digitale occorre un nuovo umanesimo 4.0”

Chi mi conosce, chi mi legge, lo sa: dal mio punto di vista, la persona è al centro di ogni narrazione. Il suo bisogno umano, il suo bisogno trascendentale, le sue necessità materiali, sono il perno attorno cui ruota il racconto quotidiano che faccio della realtà.

Per questo, ascoltare un giovane di 28 anni parlare “della necessità di cogliere dal medioevo la premessa per una contemporaneità diversa”, m’è sembrata subito un’occasione per creare un afflato condiviso. Un idem sentire che m’ha indotto ad intervistarlo per farmi spiegare da lui perché un nuovo umanesimo nasce da una società condivisa. È perché venerdì, sabato e domenica prossima, vale la pena venirci a trovare e stare un po’ con noi. Per parlarci, per ascoltarci reciprocamente, per conoscerci. Per dire che esiste un mondo diverso da quello virtuale, in cui le persone sono fatte delle emozioni da cui sono pervase; e che tutto parte da lì. Dal nostro modo di sentire la vita.