Dunque ce l’abbiamo fatta: anche il più grande social network del pianeta, Facebook, sta cominciando a fare le pulizie di casa. Oltre 23 Pagine di Fake news, con oltre due milioni e mezzo di followers, sono state chiuse
Una rondine non fa primavera ma ovviamente tutti gli analisti, soprattutto i nuovi social media manager, una delle apprezzate figure professionali sorte con l’avanzata digitale, si sono prodigati in analisi e valutazioni particolarmente approfondite su quest’intervento di ripulitura del social da chi cerca d’influenzare l’opinione pubblica con un immondezzaio di news costruite ad arte. In genere, false.
Una bonifica certamente necessaria e positiva, una decrescita quanto mai opportuna, considerato quanta gente si abbevera alla fonte avvelenata di notizie costruite su misura contro questo o quel politico o contro alcune figure del mondo della comunicazione.
Detto del collettivo giubilo mediatico contro gli infangatori di professione, bisognerebbe aggiungere al dispositivo posto in essere dai ragazzi di Zuckemberg che molto può fare a supporto di questo protocollo, un uso più congenito della scuola.
All’interno della quale si può fare certamente formazione alla verità asserendo con certezza che i campi di sterminio sono esistiti confutando i negazionisti, così come si può fare certamente cosa utile nel rammentare l’esistenza dell’art 21 della costituzione, o ancora della libertà garantita a tutti dopo il 25 Aprile in cui non si consumò una guerra civile, ma una guerra di liberazione da una dittatura nata già nel 1922 e con l’assassinio di Matteotti e non con la proclamazione delle leggi contro la razza del 1938, perché i fascisti furono annientatori delle libertà individuali, non assertori di un progetto politico.
Non c’è bisogno di una decrescita felice dell’idiozia, c’è bisogno di una crescita culturale del Paese. Adoperiamo quello che già abbiamo e che funziona bene per combattere le fake news. Genererà una decrescita intelligente dei mentitori seriali.