“La Camorra fa schifo”, Milano Positiva, Napoli Positiva

È accaduto in Via Nazionale a Napoli. Prima i colpi d’arma da fuoco sparati contro un pregiudicato da un uomo della camorra con la divisa d’ordinanza: casco integrale indosso e pistola alla mano.

Poi la nemesi. Il figlio di un camorrista, Antonio Piccirillo, per la prima volta scende in piazza ci mette la faccia e rompe l’omertà su cui si fonda la saldatura tra criminalità organizzata e cittadinanza, tra anti Stato e comunità.

Con un coraggio fuori dall’ordinario Antonio dice qualcosa che nessuno mai prima aveva avuto il coraggio di dire. “Amo mio padre perché è un fatto fisiologico, ma l’amore si fonda anche sulla stima di un uomo. Ed io di stima non ne ho per lui, per la vita che mi ha costretto a fare e costringe a fare alla mia famiglia. Voglio dirlo ai figli di camorristi come me: non rimanete in silenzio, la camorra fa schifo, fa schifo, fa schifo”.

Chi abita in quei luoghi sa cosa significa aver fatto un gesto del genere. Dissociarsi dalla cultura dell’omertà, dell’appartenenza, non è soltanto un gesto proibito dai codici della mafia, è un gesto con cui si rinnega un’identità e da quelle parti questa scelta si paga con la morte o con la morte di qualche parente. L’anti Stato è molto più rigido dello Stato di diritto, non ammette sconti e sancisce lo ius vitae a colpi di pistola

Per questo il gesto di Antonio merita rispetto ma soprattutto vicinanza. Vicinanza umana, politica, morale, perché Antonio sa di aver frantumato un codice, di aver per la prima volta leso una legge non scritta: non si tradisce “la famiglia”, “l’appartenenza” ad un gruppo, perché questo svelle quelle radici profonde su cui si fonda l’adesione alla camorra che garantisce, proprio come uno Stato, non solo chi materialmente ne diventa un soldato, ma anche i parenti prossimi. Per questo la sua violenza viene tollerata. La Camorra, come Cosa Nostra, come l’ndrangheta, dà lavoro, inquina gli appalti pubblici, si sostituisce alla Stato garantendo sicurezza ai negozi e ai commercianti in cambio del pizzo. Lo fa alle proprie regole, senza possibilità di mediazione come accade in ogni dittatura che si rispetti.

Per questo Antonio ha dimostrato coraggio e merita non solo rispetto ma di essere ascoltato da quante più persone possibili. Perché la camorra fa schifo a qualunque latitudine. Anche quando i soldi arrivano nel profondo Nord, vengono riciclati e magari investiti in Borsa.