Milano Positiva: arriva Iocisonoetu

Una rassegna, una kermesse, un evento, una grande tavola rotonda, una piccola Olimpiade, una rassegna social, una psicoterapia di gruppo, una tre giorni sportiva, una convention sociologica, un congresso politico, un’idea filosofica.

A Milano approda Iocisonoetu, una tre giorni all’Arena, il 17, 18 19 Maggio, dalla mattina alle 9.30 fino a mezzanotte. Voluta e organizzata da noi di Milano Positiva e da Fastmarketweb, con il patrocinio del Comune di Milano, della Regione e del Coni, è un momento di confronto in cui sono previste decine di tavole rotonde organizzate da oltre 30 associazioni che si occupano di bullismo, cyber bullismo, violenza sulle donne e razzismo. Sono i temi su cui si dispiegherà il viaggio di Iocisonoetu nella città di Milano. Un contributo di riflessioni e proposte sul come conoscere e arginare alcuni dei fenomeni che avvelenano la convivenza civile a partire dalla radicata cultura di considerare la donna ancora oggi un oggetto: posto che la società dei consumi alimenta questo tenore e quest’immagine del femminile.

Senza dimenticare il razzismo, altro fenomeno che la crisi economica mondiale ha riportato al centro delle cronache in ragione delle ingenti masse di persone che oggi, più che in passato, cercano con alterne fortune una chance in quella parte di mondo in cui è ancora legittimo e possibile sognare.

Questa kermesse si rivolge ai giovani ed ha coinvolto circa trenta scuole della città di Milano i cui studenti saranno protagonisti di una serie di gare sportive all’interno dell’Arena, e il coinvolgimento anche di ulteriori attività ludiche lungo il perimetro della struttura del Comune. La filosofia di questa rassegna infatti è quella di coniugare lo sport e l’impegno ad avere un’identità collettiva che si declinino attraverso il confronto.

Epicentro dell’evento, tuttavia, saranno le gare sportive che vanno dall’atletica al calcio al basket al volley, in cui si cimenteranno i ragazzi che verranno accolti venerdì 17 e sabato 18 all’interno della struttura.

Un momento dunque per stare insieme divertendosi, provando a riflettere sulla complessità dello stare insieme, in cui i valori identitari si ramifichino nella consapevolezza che una coscienza collettiva nasce solo in presenza di una capacità reale di sapersi interrogare sul senso delle cose. Durante la tre giorni sono previsti quindi momenti di confronto anche sui temi del lavoro e dell’integrazione, che sono alcuni degli elementi del tessuto sociale che Iocisonoetu propone alle scuole e ai ragazzi che ve ne fanno parte. Naturalmente la competizione è parte di questo percorso, interpretando l’agonismo come una scienza del confronto, del misurarsi con sé stessi e non come contesto antagonista cui ambire quale elemento su cui dispiegare un presunto tipo di crescita individuale.

Iocisonoetu nasce come idea di laboratorio sociale e social, dunque pubblico ma anche privato, su cui apporre l’effige dell’idea del dialogo quale metodo di crescita e partecipazione. Un tentativo per dissociare il social, quale condizione individuale e solipsistica, trasformandola in una partecipazione collettiva sotto l’egida del confronto, quale metodica per approdare alla coscienza di sé: di un sé collettivo oltre che individuale.

Naturalmente lo sport e il divertimento appaiono come due strade per introdurre i ragazzi ad una ponderata considerazione su alcuni dei mali che affliggono l’anima degli esseri umani: a partire dalla solitudine da cui nasce l’odio sociale, la voglia di rivolta, il livore personale da cui bisogna partire per capire condizioni come quelle del bullismo o della violenza sulle donne.

Per questo Iocisonoetu si propone di sentire tutti, di creare un confronto con chi ha voglia di mettersi in gioco. Avendo come scopo ultimo quello di rendere partecipi anche coloro che si sottraggono al confronto. Una sorta di tentativo collettivo alla resipiscenza finale di una una collettività che finalmente comprenda che una comunità si dissolve nella pretenziosa affermazione narcisistica del proprio ego, ma cresce semmai quando all’egolatria sia surrogata una concezione archetipica della poleis: ovvero che l’io è anche il noi, e che il noi è anche l’io.

Migliorandosi individualmente attraverso un processo di coscienza migliora anche la collettività. In un ipotetico campo da gioco l’interattività e la connessione usata con il fine di progredire, serve di più di un progresso narcisistico che lascia intravedere spazi di regressione sociale.

A questo scopo, Iocisonoetu. Proviamo a pensare, tornando a giocare. Nel gioco della vita è una scommessa, provarci. Potrebbe tuttavia valerne la pena