Milano Positiva, pronta per le Olimpiadi

Scene già viste, quelle di considerarsi vincitori contro gli svedesi, soprattutto qua a Milano. L’ultima volta a San Siro hanno gioito loro, per cui sarà meglio portare rispetto ad un Paese in cui il welfare funziona, ed il cui unico giocatore che si ricordi dopo Ibrahimovic è Stromberg mito atalantino dei nerazzurri di Mondonico. Esorcizzato dunque lo spettro di una sconfitta che inattesa ci ha fatto guardare i mondiali russi direttamente dal televisore da casa, ma senza gli azzurri, ora Milano ci ritenta accompagnata da Cortina, per vincere la sfida del prossimo Giugno e vedersi assegnate le Olimpiadi. Sia detto con chiarezza: nell’anno del cinquecentenario dalla morte di Leonardo Da Vinci ( 2 Maggio 1519) e con accanto un nome come Cortina, ovvero il paradigma della bellezza delle Dolomiti, una delle esclusive Made in Italy, l’assegnazione sarebbe cosa buona e giusta. Nel capoluogo lombardo, pur di assistere all’impresa, hanno amoreggiato davanti alle telecamere persino Lega e Partito Democratico, con tanto di sguardi ammalianti tra il sindaco della città e il Ministro dell’Interno: che è come dire che Tom e Jerry sono diventati amici. A crederci però è la città; il suo sindaco, il Governatore della Regione; ma anche i corrispettivi vicini di Regione con Luca Zaia sugli scudi, tutti garantiti dal Governo che ha portato non solo l’alfiere Salvini ma anche la Torre Giorgietti ( Giancarlo di nome, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e secchione bocconiano della Lega, eminenza grigia, da sempre pontiere del carroccio e sua coscienza critica) per garantire che il Governo non solo darà soldi per la sicurezza, le frontiere e le dogane ( oltre 400 milioni di Euro) ma metterà anche mano al portafogli pur di portare a casa questo risultato. Certo non spira una aria così positiva considerando che giochiamo in Europa a ridosso di quel paese, l’Olanda, che a Milano ha portato via l’Ema con metodi decisamente discutibili, garantendo una sede che neppure c’è, quando a Milano avevamo offerto 30 piani di morbidezza con il Pirellone, con tanto di alta velocità accanto. Tuttavia occorre essere ottimisti, perché siamo la città che ha dato i natali a colui che ha sancito la massima: “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Per cui acqua in bocca e stringiamoci a coorte, perché non può andare sempre male. E se bene andasse invece porteremmo a casa nuove opere per la città, faremmo girare i soldi e probabilmente anche le palle agli automobilisti che si dovranno mettere in fila a causa dei cantieri. Resta il fatto però che Milano sarebbe ancora più ricca d’infrastrutture e capace persino di regalare qualche palazzetto dello sport nelle periferie di cui si parla sempre nelle campagne elettorali per l’elezione del sindaco, per poi far cadere nel dimenticatoio le promesse, sebbene le periferie di oggi siano altra cosa rispetto a quaranta anni fa, a partire da una rinnovata Via Padova o una Bovisa che sberluccica di novità e vitalità giovanile, come Bicocca, nuovo polo culturale cittadino. Insomma forse arrivano le Olimpiadi salvo che Conan il barbaro non ce le sfili come ha fatto per il Mondiale. Stavolta ci siamo muniti di amuleti leghisti famosi per le celtiche rappresentazioni culturali con uomini dotati di scudi (padani) e di lunghe corna in testa. Potrebbero bastare per fare il più classico dei gesti dell’ombrello. E qui da noi, manco piove. Qui comunque l’epitaffio del “Capitano” Salvini: “Abbiamo già vinto”