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Milano: due disabili non sono di troppo ( e neanche tre…)

Un disabile in carrozzella che si vede cacciato dal treno regionale alla stazione di Cadorna, “Perché c’è n’è già un altro, e lei non ha avvisato con 48 ore di preavviso, come previsto dalla legge”. È successo a Milano, lo scorso venerdì, a Edoardo Lucheschi che si stava recando presso la scuola in cui si trova la figlia della sua accompagnatrice. Il capotreno “in modo brusco” ha fatto scendere l’uomo di cinquantanni, salito sul treno con la sua carrozzella, con il solo intento di vivere una condizione di normalità.

Il capotreno di Trenord, tuttavia, è stato irreprensibile causando una crisi di pianto al malcapitato, cacciato per la sua disabilità ed anche e soprattutto a causa di una legge scritta male ed un po’ idiota, laddove teorizza che ogni treno locale non possa avere più di un disabile o, autorizzandolo, debba però farlo con 48 ore di anticipo.

Perché un disabile è una persona comune e normale, e come tutte le persone comuni e normali può avere bisogno di prendere un treno un’ora prima della sua partenza per ragioni che possono essere personali o professionali. Perché essere disabili non significa essere automaticamente cretini, come invece dimostra di essere chi, da normodotato, scrive leggi assolutamente incomprensibili e ingiustificabili all’interno di una società contemporanea complessa come quella milanese.

Detto dunque delle difficoltà vissute da un uomo che ha tentato di dispiegare la sua autonomia intellettuale attraverso un supporto per la sua parziale difficoltà fisica, va anche aggiunto che Trenord, già nota per le sue difficoltà a fare in modo congruo il proprio lavoro, ha comunque chiesto scusa a Edoardo, vittima della burocrazia cieca ( dunque poco abile) che contraddistingue il capoluogo lombardo.

Essere disabile non significa non essere capace da un punto di vista intellettuale e morale. Forse sarebbe il caso che la legge recuperasse le basi della filosofia morale su cui si costituisce il diritto. Non trascurando che le persone oltre ad una ragione hanno un’anima. E non al controllore va fatto quest’appunto, che ha solo applicato la legge. A coloro semmai che hanno partorito questa legge. Punto di partenza per costruire una società civile

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