Cambiare la direzione del tempo si può

Cambiare la direzione del tempo si può. È stato un gruppo di scienziati russi a scoprirlo e forse nella patria di Dostoevskij, Tolstoj, Checov e Lenin non deve essere proprio un caso. Con un computer quantistico è stato scientificamente dimostrato che invertire la direzione del tempo termodinamicamente determinato è possibile. Ovvero: sappiamo che un uovo lasciato cadere per terra da un tavolo si spiaccicherà sul pavimento. Non sapevamo fosse possibile sul piano pratico che l’essere umano potesse invertire il fenomeno: ovvero riuscire a far si che l’uovo spiaccicato per terra possa ricomporsi esattamente com’era.

In realtà qualcosa già dimostrato dalla teoria della relatività di Einstein, che tradotto nella contemporanea cinematografia ebbe una plastica dimostrazione del primo colossal movie americano degli anni 80, in cui Clark Kant ,Superman, per salvare la vita perduta di Loris Lane, nascostamente amata dall’essere sovraumano, che infatti fa il giornalista, girando alla velocità contraria della rotazione della terra e alla velocità della luce, la riporta in vita.

È l’effetto prodotto dal tempo: per questo vediamo stelle in cielo implose magari centinaia di anni fa, ma che pure riusciamo a scorgere in cielo grazie al fatto che la velocità della luce impiega “n tempo” per arrivare fino a noi. Ragione per cui se il tempo necessario per essere investiti dello spegnimento di una stella è di 100.000 anni, può essere che noi si veda ancora qualcosa che invece non esiste più.

Sulla base di questo, Einstein spiega che tutto è potenzialmente possibile, laddove si dimostri che la curvatura del tempo possa inficiare sul nostro presente storico. Tanto da poter consentire che il battito d’ali di una farfalla possa produrre uno tsunami dall’altra parte del mondo. Quest’ennesimo esperimento dimostra anche che la forza del pensiero dell’essere umano può cambiare il mondo.

E che immaginare che le cose vadano al rovescio di come vanno, è quindi possibile. Niente più muri tra gli esseri umani, ma ponti. Niente più guerre e carestie ma lunghe carovane di beni alimentari e di libri per sfamare l’Africa e sconfiggere la povertà. Persino immaginare che un giorno la politica si adoperi per dialogare con chi non la pensa come te, per garantire un contributo intellettuale e una crescita etica dell’intera comunità. Un’utopia possibile, scientificamente dimostrata