Milano Positiva, ed il clochard che è in noi

La storia accade a Roma, la racconta il Corriere della Sera, https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/19_febbraio_25/roma-clochard-gentile-trova-lavoro-scoppia-lacrime-grazie-null-ca0ddaca-391d-11e9-8f77-d31ec271a736.shtml

ed è da lì che abbiamo preso spunto per raccontare quanto facciamo noi di Milano Positiva. La storia racconta di un clochard e del suo cane. Lui cerca un lavoro, di qualunque genere. Agricolo, idraulico, comunque all’aperto e da svolgere con il suo inseparabile cane. Alla fine è contattato da un’azienda di Mantova che gli garantisce un lavoro, vitto e alloggio. Un lavoro non remunerato, ma dove in cambio avrà una casa e la certezza di tre pasti caldi. Lui finalmente cambierà cielo, e restituirà dignità a se stesso. Milano Positiva da qualche tempo, tra mille difficoltà, ha cominciato a sostenere chi cerca un lavoro. Chi lo ha perso o chi non ne ha mai avuto uno. L’obiettivo è quello di agganciarsi alle realtà produttive e a quegli ascensori sociali che possono mettere le persone nelle condizioni di migliorare le proprie attitudini e comunque di garantirsi un’occupazione. Non sono lavori sempre stabili, ci si barcamena tra le offerte temporanee del mercato italiano, il quale però essendo molto attivo garantisce una flessibilità fatta di tante piccole occupazioni quotidiane. Risponde alla logica contemporanea della capacità di adattamento meccanico alle continue evoluzioni o involuzioni del mercato. Significa in ogni caso impiegarsi a condotte dettate da condizioni esterne declinate dal meccanismo del mercato dei capitali, in cui l’umanità non si adatta alle logiche d’impresa. Tuttavia esiste un terzo settore che cerca di impiegare una logica che esca dalla dimensione del capitale umano piegato alle logiche del profitto. Milano Positiva si sta ambientando cercando di mutare le condizioni del proprio piccolo mercato di riferimento, da come è a come dovrebbe essere. Aiutare come forma di emancipazione dall’idea che il mercato sia solo soldi, interessi e profitti. Per entrare in una logica in cui il capitale si adatti all’umanità, alle emozioni e ai sentimenti della persona che sono il vero volano dell’umanità. Appartenere alla razza umana per noi significa questo: anteporre le emozioni, i sentimenti, i valori individuali e universali a quelli strumentali dell’economia di mercato, in cui un bilancio, una plusvalenza valgono più di un uomo o in cui il costo del lavoro dispiega la consuetudine di abbandonare i lavoratori a loro stessi anche dopo aver contribuito a produrre valore e profitto. Un’altra idea di persona.