È accaduto a Rovigo e a Londra. Due città che più diverse non potrebbero essere. In Veneto, l’allenatore di una squadra di Rugby, la “Bersaglieri”, Umberto Casellato durante un incontro con il Petrarca Padova offende con un insulto razzista un giocatore di colore della squadra avversaria. A Londra, sponda Chelsea, parliamo di calcio, la tifoseria prende di mira i nemici storici del Tottenham. Squadra di origini ebraiche e per questa ragione ogni domenica riempita di contumelie antisemite da parte delle tifoserie avverse. Al Mister italiano è stata inflitta una sanzione, nella sua originalità, decisamente educativa, correttiva e utile. Umberto Casellato infatti è stato costretto dalla società Bersaglieri a dedicarsi all’allenamento di un’ altra squadra per intero costituita da extracomunitari. La misura comminata è stata apprezzata dallo stesso mister che si è detto felice di poter condividere un’esperienza così toccante e utile. A Londra invece il patron del Chelsea, Abramovich, è passato alle vie di fatto. Ai tifosi riconosciuti responsabili degli insulti anti seminiti contro gli avversari cittadini del Tottenham, il magnate russo ha deciso di tasca sua di pagare un viaggio direzione Auschwitz. “Solo così chi dice solenni scemenze, potrà smettere di farlo” . Un corso accelerato in direzione della storia e delle sue tragiche verità al fine di evitare che si ripetano. Per quanto difficile da accettare è l’unica realtà condivisibile. Chi si rifiuta di vedere cos’è stato il razzismo di marca fascio nazista, ha un solo destino: sentirselo ripetere continuamente che quell’orrore può tornare.