Milano Positiva, Guzzetti: “La solidarietà al centro della vita”

Milano Positiva, Guzzetti: “La solidarietà al centro della vita”

Lo guardi in faccia, Giuseppe Guzzetti, e capisci che certi valori non muoiono mai. Chi ha vissuto la guerra e il dopoguerra conosce il senso della vita. E si accalora ancora. Premiato dal Centro Studi Grande Milano per la sua attività di solidarietà, Guzzetti rivendica a Milano Positiva la coerenza di un percorso di vita. “Cristiano sociali, ambrosiani, impegnati nella costruzione delle mutue, delle cooperative sociali finalizzate al sostegno degli altri. Altri tempi politici, altri costumi, quelle delle donne con le gonne lunghe, ma una radicata convinzione che fare il bene, l’essere solidali sia una condizione irrinunciabile per vivere.” “Ventimila bambini che a Milano soffrono ancora la fame. Le scuole in cui, laddove bisogna imparare a usare il tornio se ne usa, per insegnare, uno datato 1980. Per questo continua il mio impegno. Io diversamente giovane? Finché ho energia continuerò ad usarla, poi quando verrà il mio giorno, significa che la mia delega sarà terminata”. Nel Municipio 2 di Milano è appena passato un bando per sostenere i progetti di solidarietà con l’ausilio anche di più moderne tecniche di comunicazione. “Oggi abbiamo bisogno d’investire nella tecnologia e nella digitalizzazione”.
Appunto. Quando si nasce leoni, si resta leoni per sempre. Un guerriero è per sempre. Anche a 84 anni suonati. Se hai vissuto il più grande e tremendo dei conflitti che la storia umana abbia mai conosciuto, difficilmente smetterai di continuare a combattere per le tue idee. Hiroshima e Nagasaki sono stati l’epilogo dell’idea di politica combattuta con le armi. L’avvento di un periodo di pace, che dura da 80 anni,  in Italia e in Europa e nelle principali potenze che hanno preso parte alla seconda guerra mondiale, hanno prodotto uomini che sanno cosa sia l’assenza del conflitto e la presenza della giustizia. Il volano che è stato ed è alla base di un benessere mai così diffuso, rispetto a solo due secoli fa. Il tempo, conta. Gli uomini e la loro coscienza, pure.

Giuseppe Guzzetti