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Milano Positiva sulla disabilità  interpella anche i sindacati

 

Lo dice Ciro Capuano segretario Generale aggiunto della Uil Lombardia: “Sulla disabilità non solo la Uil ma tutte e tre le sigle sindacali possono fare di più”. Queste persone che sono già colpite da bambini da una percezione difficoltà , quando arrivano sulla soglia del mercato del lavoro hanno un’ulteriore criticità. Ovvero: non essere graditi. Noi sindacati possiamo fare molto di più per queste persone a cui certo non mancano i problemi.

Milano Positiva sta seguendo lo sviluppo di questo processo culturale che investe le istituzioni. “Molti dei nostri giovani spesso si trovano le porte chiuse. Noi dobbiamo aiutare le imprese a far aprire queste porte”. Insomma economia e cultura viaggiano di pari passo nella direzione di far crescere la necessaria sensibilità per guidare i disabili a trovare un’occupazione. Opera tuttavia che occorre fare anche e soprattutto dentro le imprese e nelle istituzioni che devono essere le prime a venire coinvolte. Anche perché  l’impegno deve essere quello di fare leva proprio sulle istanze di chi è  colpito da disabilità. Il fine è persuadere sul piano della concretezza i governi locali e quello centrale a modificare se necessario le leggi.

 

Coloro che hanno fin qui normato il lavoro, cioè il destino di migliaia di uomini e donne, di giovani e di persone di mezza età, devono rendersi conto del valore aggiunto che un diversamente abile può portare all’interno di un’azienda.  Non dimentichiamo infatti che tra coloro che la legge 68/99 riconosce come categoria protetta non ci sono soltanto coloro che vengono colpiti da menomazioni fisiche che “costringono” la persona ad avere mansioni “ridotte” o comunque più  specifiche a seguito di un fattore debilitante. In realtà, pensando ad esempio al carcinoma al seno, ci sono molte donne che dopo essersi curate hanno avuto modo di essere reinserite nel mercato del lavoro. Con risultati proficui. Perché un diversamente abile è anche e soprattutto un valore aggiunto un patrimonio di valori morali che in un’azienda possono fare la differenza.

Milano Positiva: l’intervista con Ciro Capuano

 

 

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Milano Positiva e Movimento disabili art 14 https://www.milano-positiva.it/2018/12/12/milano-positiva-e-movimento-disabili-art-14/ Wed, 12 Dec 2018 11:59:02 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=1205 Milano Positiva e Movimento disabili art 14 collaborano alla sensisbilizzazione di un tema eticamente fondamentale in una democrazia: la cura di un lavoro per i diversamente abili]]>

Milano Positiva incontra Movimento disabili art 14

Un incontro positivo con cui creare le premesse perché i disabili trovino quello spazio d’ascolto all’interno delle Istituzioni.

Giovanni Cafaro è il Presidente del Movimento disabili Art 14 ed in Regione Lombardia grazie alla sensibilità  dell’Assessore allo Sport  per i giovani della Regione Lombardia Martina Cambiaghi a quello di Ciro Capuano segretario Generale aggiunto della Uil Milano, il Movimento disabili art 14 ha potuto finalmente mettere le sue carte sul tavolo. La legge 68 del 1999 va cambiata. Secondo quanto ha fatto rilevare Cafaro, in Italia ci sono 600.000 imprese con più di 15 dipendenti

Ognuna di esse dovrebbe in percentuale assumere delle persone disabili. Per ogni giorno di mancata assunzione le aziende pagano 150 euro di sanzione.

Sono, approssimati per difetto, 38.000 Euro di debiti contratti da ogni singola azienda per ogni singola mancata assunzione. Ancora approssimata per difetto: in Italia la somma delle sanzioni è  di 15 miliardi di Euro. Per questo Milano Positiva, ha deciso di seguire da vicino l’iniziativa dell’associazione di Giovanni Cafaro. Nella proposta avanzata infatti, che ha trovato riscontro anche al Quirinale, si declina la volontà di lasciare che  i disabili possano essere assunti dalle cooperative sociali. Questo avrebbe il duplice effetto di aiutare in modo concreto i diversamente abili e allo stesso tempo liberare le grandi azienda dall’onere di rispettare la legge 68/99.

L’occasione fornita da questo incontro è stata dunque quelle di adoperarsi affinché le istituzioni prendano sul serio l’ipotesi di sgravare le imprese dall’onere di sostenere costi aggiuntivi. Laddove non abbiano potuto o voluto assumere personale diversamente abile. Allo stesso tempo si agevola la cooperativa sociale nell’acquisire forza lavoro verso cui sussiste una fisiologica attenzione. L’ Assessore regionale Cambiaghi intervenendo durante la giornata ha già fatto sapere che la Lombardia s’è impegnata con oltre 44 milioni di Euro.

Un inizio ovviamente ma significativo di una sensibilità politica che negli intenti non vuole lasciare indietro nessuno.

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Milano Positiva, disabili: da uno vale uno a uno vale molti https://www.milano-positiva.it/2018/11/30/disabili-da-uno-vale-uno-a-uno-vale-molti/ Fri, 30 Nov 2018 18:06:13 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=1087 Milano Positiva considera il disabile il paradigma dell'uno vale molti e la confutazione che l'uno vale uno. L'uguaglianza si crea quando se ne riconosce il valore nella diversità ]]>

Milano Positiva, disabili: la libertà è dentro di noi

Giovanni Cafaro è il paradigma al contrario della società sghemba nata dal sottoprodotto egologico figlio del Berlusconismo. Ovvero quello dell’uno vale uno. Per Giovanni, invece, uno vale molti, se non tutti. E nell’uno c’è la dimensione etica della politica collettiva i cui riflessi assumono nelle sue scelte l’efficacia della giustizia sociale e del rigore morale dell’illuminismo francese.

Giovanni chiede che sia permesso un passaggio che questo Governo potrebbe permettere si declini: ovvero la liceità di rimuovere le sanzioni previste dalla legge 68 del 1999. Sono quelle con cui si sanzionano quelle imprese ed enti pubblici, che non assumono nella quota percentuale prevista per legge quei disabili che ne hanno diritto e che sono in grado comunque di ottemperare ai loro doveri.

Permettendo invece che i disabili siano assunti in cooperative sociali, evitando quindi proprio le sanzioni, pari quasi a 15 Miliardi di Euro.

Una questione di civiltà si sarebbe detto in altri tempi, se non fosse divenuto scomodo, quando non anacronistico, il discettare di diritti considerati effige di un buonismo pietista da stigmatizzare.

Arcaico retaggio del buonismo straccione dei pigmalioni residui del marxismo. Milano Positiva invece ci crede. Giovanni ci mette la faccia e lo sottolinea con la sua associazione, Movimento Disabili art 14, che la diversità è un valore. Quel valore genera diritti oltre che ricchezza. Per quanto scomodo infatti, l’uomo resta centrale nella storia dell’umanità perché essenziali sono i suoi valori: l’amore, il rispetto, la libertà. Nell’esercizio di un dogmatico quanto parassitario individualismo, esasperato dall’idea del consumo, di cui benchmark contemporaneo è lo spread, che è il fantasma formaggino da spalmare sul panino, permane invece lo spettro della libertà, da cui malgrado tutto l’uomo non riesce ad affrancarsi. Come bene diceva Fromm, l’uomo della sua libertà ha paura

L’associazione di Giovanni, invece, come il peana dei Pompieri sostiene, paura non ne ha. L’incendio sopraggiunto del capitalismo, espressione di un errore della storia, ha i giorni contati. E se lo spread è il termometro di questa febbre contemporanea, l’indignazione di Giovanni è la sua terapia.

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