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Si chiude un anno difficile andando incontro al Natale più strano degli ultimi 70 anni. Tutti i valori su cui abbiamo costruito la nostra società, la nostra comunità democratica nazionale ed europea, nel volgere di pochi mesi si sono dissolti. Non esiste più un’idea di società, di unità sociale.

L’abbiamo affossata dietro l’egida normativa del dogmatismo scientifico che c’impone la lontananza, l’indifferenza, la paura. Le premesse per la dissoluzione del nostro Paese si sono programmaticamente declinate fino a raggiungere l’obiettivo agognato. Abbiamo rimosso l’idea della vicinanza come solidarietà, abbiamo esercitato una forma di ostracismo verso tutti coloro che hanno esercitato il diritto di critica rispetto ad una complessità incognita.

L’epilogo è quello che vedete. La genuflessione davanti alla scienza di qualunque esperienza spirituale e di socialità, relegata in una proscrizione collettiva debellata dal vaccino dell’anticultura, che ha il suo portato oggettivo nella lista di proscrizione cui viene iscritto chiunque dissenta dalla vulgata della comunità scientifica.

È il trionfo dell’illuminismo, della ragione contro lo spirito, la negazione dell’essenza umana a favore del tribunale della ragione. Nessuna conciliazione con lo spirito dell’anima umana che muove da sempre teleologicamente l’agire dell’uomo.

Seppelliti dalla coltre scientista di chi guarda all’esistenza come semplice scorrere di numeri, abbiamo deciso di rinunciare alla libertà dello spirito, di rinunciare alla scienza dell’esperienza della coscienza. In questo modo abbiamo depauperato il nostro patrimonio genetico più importante, che nessuna scienza è in grado di comporre e forse neppure d’intuire.

L’intelligibilità della nostra anima, almeno come dimensione cui ambire, l’abbiamo abbandonata scegliendo la vetta della scienza che rinuncia nel suo portato ontologico a disseminare di verità spirituali l’essenza dell’uomo. Siamo arrivati così alla fine di un percorso, in cui la vicinanza e la solidarietà hanno una resa solo se materiale, solo se misurabile, solo se contabilizzabile. È la vittoria dell’interesse monetario, del profitto, della gerarchia su scala economica degli interessi umani. Curo solo se produco, mi occupo solo se serve a monetizzare. L’economia del denaro ha preso il sopravvento sull’economia degli affetti. Molti non potranno vedere i propri genitori a Natale, per garantire la resa economica che lo Stato etico – economico c’impone. Abbiamo perso l’umanità. In questa guerra l’operazione (economica) è perfettamente riuscita. Il paziente (l’umanità) è morta.

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Perseverare con una comunicazione sbagliata https://www.milano-positiva.it/2020/11/11/perseverare-con-una-comunicazione-sbagliata/ Wed, 11 Nov 2020 08:52:32 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=4022 Occorre dirlo: è di nuovo infodemia acuta con una tendenza al terrorismo mediatico. Reato continuato con l’aggravante dell’intimidazione e del procurato allarme. I media non hanno dolosamente voluto intendere la […]]]>

Occorre dirlo: è di nuovo infodemia acuta con una tendenza al terrorismo mediatico. Reato continuato con l’aggravante dell’intimidazione e del procurato allarme. I media non hanno dolosamente voluto intendere la differenza tra informazione e terrorismo e di questo, presto o tardi, dovranno pagare davanti all’opinione pubblica. Facile che molti di loro siano espulsi dal mercato quanto prima, andando in fallimento. Per essere ancora più chiari: ci sono note notissime testate giornalistiche che hanno creato un panico diffuso, un allarmismo incontrollato con immagini e titoli inequivocabili. Tragedia, guerra, disperazione, fine del mondo. Sono i giornali italiani che fanno finta di non conoscere le regole della comunicazione. La consapevolezza che hanno che creare stati d’angoscia senza indicare una soluzione, senza mai descrivere una via d’uscita genera, in chi è raggiunto dall’informazione, uno stato di paura, prima, e di rabbia poi che può diventare incontrollata. Assistiamo oggi ai primi casi di violenza di piazza ancora molto contenuta, ma è evidente ad una disamina clinica, che potrebbero esserci molto presto dei lupi solitari che potrebbero decidere di farsi giustizia da sé. Giustizia contro chi istiga alla chiusura di tutto, senza indicare se e soprattutto quando arriverà un ristoro. Giustizia contro chi continua a dire che ci stiamo andando a schiantare, che non arriveremo a Natale senza dirci dove si trovi il pulsante per fermare questa corsa impazzita. Giustizia verso chi, ipocondriaco, ha rispettato tutte le regole chiudendosi in casa da 8 mesi, senza uscire mai salvo che per fare la spesa, e si sente dire adesso che i suoi sforzi sono stati vani. Giustizia verso quelle madri che hanno deciso di concepire un figlio e si sentono dire che potrebbe non farcela, giustizia verso quegli imprenditori e quelle imprenditrici che hanno fatto di tutto per mettere in sicurezza locali, cinema ristoranti e teatri e si vedono chiudere, mentre gli ospedali non sono stati messi in sicurezza, di nuovi non ne sono stati costruiti e il personale medico e paramedico non è stato incrementato alla bisogna. L’epilogo inevitabile di questa irresponsabile comunicazione violenta, terrorista, angosciante, è che presto o tardi la rabbia dovrà trovare il modo di esplodere. È allora che tutto diventerà incontrollabile se non si mettono persone capaci di comunicare nei posti giusti nel momento in cui serve. Indichiamo un solo esempio che dovrebbe essere seguito: è la pagina facebook di Pillole di ottimismo del Prof Paolo Spada e dal Prof. Guido Silvestri. Ogni giorno informano i lettori ma spiegano come se ne esce dal virus maledetto. Offrono un timing per capire quando si potrà vedere un po’ di sole all’orizzonte. Indicano le medicine che funzionano, come curare a casa le persone, quando i vaccini saranno disponibili. L’informazione è responsabilità. Se si mette nelle mani del profitto, degli incassi, dei clickbait non sorprendetevi se presto o tardi la gente vi riterrà un capro espiatorio su cui sfogare la propria angoscia e la propria paura. Non potrete dire “non potevo sapere”

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Solidarietà e competenza https://www.milano-positiva.it/2020/11/10/solidarieta-e-competenza/ Tue, 10 Nov 2020 09:57:40 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=4019 Sono giorni convulsi, difficili. Le aree dei Pronto Soccorso di Milano sono intasate. La sorveglianza attiva non funziona e le Usca, le unità d’intervento domiciliare per i contagiati da Covid […]]]>

Sono giorni convulsi, difficili. Le aree dei Pronto Soccorso di Milano sono intasate. La sorveglianza attiva non funziona e le Usca, le unità d’intervento domiciliare per i contagiati da Covid sono insufficienti. Cosi come sono insufficienti i posti letto, i medici ed il personale infermieristico. Non bastano neppure i nosocomi che non coprono il fabbisogno attuale.

In questa complessità brutale ci troviamo di fronte anche ad un muro di malati che non riescono a curarsi a casa e che ricorrono all’ospedalizzazione: manca anche la medicina del territorio che è andata fuori controllo, così come il virus i cui focolai sono divampati senza che si sia riusciti a tenerli sotto controllo. Ieri sera Report ha mostrato alcuni documenti dell’Associazione Noi denunceremo di Bergamo fondata da Luca Fusco il quale ha mostrato alcune mail in cui i direttori sanitari dei nosocomi lombardi durante il mese di Marzo disperatamente chiedevano Cipap, i respiratori che consentono a chi va in affanno di riuscire a respirare, e altri dispositivi di protezione che mancavano. Da quel che si è appreso semplicemente la Regione Lombardia si sarebbe dimenticata, documenti alla mano, di fare l’ordine proprio per l’area più colpita dal Covid e più in affanno, per non dire in emergenza assoluta, visto quello che è successo tra Alzano e Nembro. La situazione dunque è precipitata per un’assoluta mancanza di solidarietà e di consapevolezza di quanto stava accadendo in quei giorni. Condizione che si è reiterata ancora in queste settimane.

Il Covid passerà come tutte le cose e come tutte le cose brutte. Quello che non si può accettare e che tutto passi senza che nessuno paghi. E soprattutto non si può non pensare che questa classe dirigente sia mandata a casa quanto prima. Occorre riuscire ad avere una classe dirigente che faccia della solidarietà una missione del proprio operare pubblico. E non un’occasione per coltivare interessi personali.

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Sul Covid alla ricerca della verità https://www.milano-positiva.it/2020/10/29/sul-covid-alla-ricerca-della-verita/ Thu, 29 Oct 2020 09:27:34 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=3992 Innazitutto: conosciamo il Covid? Abbiamo recentemente pubblicato dei contributi del Dott. D’Urso e del Prof Palù i quali hanno spiegato che l’RNA del Covid, non è conosciuto per intero. Ne […]]]>

Innazitutto: conosciamo il Covid? Abbiamo recentemente pubblicato dei contributi del Dott. D’Urso e del Prof Palù i quali hanno spiegato che l’RNA del Covid, non è conosciuto per intero. Ne conosciamo delle parti. Dunque l’isolamento del virus non sarebbe ancora stato attuato. Dunque la scienza va a tentoni. A strappi. Cerca soluzioni senza avere ancora capito esattamente di cosa parliamo quando trattiamo il Covid.

Seconda osservazione: i tamponi. I tamponi dovrebbero rilevare la presenza del virus nel corpo umano. Si fa attraverso un dato fornito dal PCR (Polymerase Chain Reaction) che attraverso l’individuazione di tre Geni (E,N, RdRp) dovrebbe dirci se il virus è presente e con quale carica virale. In assenza di questi tre geni il dato è incompleto. Ad oggi, sostiene il Prof Palù, la rilevazione viene fatta in modo incompleto. Dunque il dato del tampone è quanto meno imparziale. Ed essere positivi non significa essere malati.

Il Dott. Stefano Manera, medico che ha operato a Bergamo al San Giovanni XXIII, a Marzo, ha spiegato in trasmissione all’Egregio, su antenna 3 Lombardia, che il virus può depositarsi sulle ciglia dei polmoni senza penetrare dentro i polmoni. In tal caso posso essere positivo ma asintomatico cioè non aver alcun sintomo. Quindi non è detto che si sia malati. Il Dott. Manera ha spiegato che chi ha il Covid fa riscontrare una coagulazione intravascolare disseminata, che può mettere a rischio il cuore o i polmoni o il fegato. Sono i famosi trombi.

Secondo quanto fin qui appreso, dati ISS, oltre il 94% dei positivi sono asintomatici. Il tasso di letalità è pari allo 0,6%. Ogni 100 malati, vuol dire che 99,4 guariscono.

Come guariscono?

Dalle informazioni in nostro possesso i farmaci che vengono forniti sono diversi. In genere antivirali in presenza di trombi. Comunque tra i nomi più frequenti da un punto di vista farmacologico si è parlato del Desametasone, dell’Idrossiclorochina, del Remdesevir, dell’Eparina. A questo proposito abbiamo scritto del collega Massimo Giannini, di cui siamo felici per il ritorno a casa e ci auguriamo sia presto negativizzato, il quale però ha scritto come erano curati gli altri, ma non ci ha detto come è stato curato lui, con quali farmaci. Perché c’è un’evidenza empirica: dal Covid si guarisce.

Sulle terapie intensive

Il tema vero ad oggi è la paura che le terapie intensive siano presto saturate. Riporto il dato di Zangrillo che ieri ha dichiarato che il 60% dei Casi Covid in ospedale è in codice verde. Dunque non si rileva gravità in questi pazienti. E le dichiarazioni di Beppe Sala, a Milano, epicentro della seconda ondata il quale afferma che sono 300 le terapie intensive occupate ma che sono oltre 1000 a Milano. Non c’è ancora saturazione.

L’allarme dei medici

Rileviamo anche che sia il prof. Galli, del Sacco di Milano, che il Prof. Ricciardi hanno lanciato allarmi durissimi. Il primo ha detto che a Milano è in corso una battaglia e suggerisce quindi un lockdown. Il secondo ha dichiarato che a breve gli ospedali saranno talmente pieni di pazienti che moriranno sulle barelle dentro le ambulanze. Dunque la condizione attuale è gravissima e in molti auspicano la chiusura totale.

Come ha detto il Premier il virus non si può più arrestare, al massimo possiamo tentare di farlo stare sotto una certa soglia. Martedi prossimo arriveremo ad una di queste: con 2000 persone in terapia intensiva avremo 1/3 di tutte le terapie intensive, piene. Ad oggi sono disponibili 6.000 posti ma mi ricordo che il worst case in Italia, dati ISS, è preconizzato a 150.000 casi in terapia intensiva. Siamo completamente impreparati a questo scenario

Riportiamo ancora qualche dato sul numero dei potenziali soggetti Covid che potrebbero contagiare. Secondo quanto dice L’ISS fatto 100 i positivi, 56 certamente non contagiano, e la percentuale sale a 75 se consideriamo anche minori e bambini. Potrebbero contagiare quindi il 25% dei positivi. Poiché secondo uno studio dell’Università Cattolica pubblicato da Skytg24 pochi giorni fa, in Italia ci sarebbe almeno il 10% della popolazione già contagiata e considerato che il valore Rt =1.5, oggi, non possiamo escludere che i positivi in Italia siano 10.000.000
Questo significa che se il 25% è contagioso dovremmo mettere in quarantena subito 2.500.000 di persone. E dobbiamo calcolare statisticamente che lo 0.6% potrebbe perdere la vita. Ovvero 60.000 persone. Ad oggi abbiamo 36.000 vittime, quindi a rischio statisticamente potrebbero esserci oggi 24.000 persone, sempre che il numero dei positivi non aumenti. Date un occhio ai numeri: 24.000 morti vogliono dire 24.000 persone sicure in terapia intensiva e almeno un 6% di sintomatici ospedalizzati (94% asintomatici, 6% sintomatici). il 6% di 10.000.000 di positivi sono 600.000 persone da ospedalizzare. Capite bene che la crisi non è sanitaria, ma politico sanitaria, non avendo medici, e strutture ( e probabilmente farmaci) sufficienti per curare tutti.

Ci pare evidente pertanto che non è il virus in sé a fare paura ma un livello politico sanitario inadeguato a essere causa di profonda preoccupazione

Chiudiamo con un’osservazione. Quanto conta il fatto che un importante uomo come Nino Caianiello abbia dichiarato che la politica, in Lombardia, cerchi il consenso elettorale attraverso la mafia calabrese, l’ndrangheta, e che diversi imprenditori siano parte di un giro di mazzette per partecipare agli appalti? Quanto di questa cultura mafiosa genera poi le inefficienze che registriamo oggi sul piano della pubblica amministrazione? È una domanda, naturalmente. E sono certo che ci sarà qualcuno che mi dirà che la mafia non c’entra nulla. Non ne sarei così sicuro. Se avessimo a cuore la cosa pubblica, avremmo costruito nuovi ospedali da Febbraio ad oggi, o riaperto quelli che abbiamo chiuso, fino ad avere almeno le 150.000 terapie intensive dello scenario peggiore prefigurato dall’ISS al ministero della Sanità.

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Questo tavolo della politica… https://www.milano-positiva.it/2020/10/28/se-la-mafia-siede-al-tavolo-della-politica/ Wed, 28 Oct 2020 08:12:13 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=3987 Avrebbe dovuto scatenare l’inferno. Provocare tumulti di piazza, scontri e assalti ai palazzi del potere. Invece è passato quasi inosservato con la gran parte della stampa che ha occultato la […]]]>

Avrebbe dovuto scatenare l’inferno. Provocare tumulti di piazza, scontri e assalti ai palazzi del potere. Invece è passato quasi inosservato con la gran parte della stampa che ha occultato la notizia. Nino Caianiello, già condannato a tre anni di carcere, sotto processo a Milano e arrestato mesi fa, dichiara candidamente a Report che la politica cerca i voti della mafia, della ndrangheta “perché anche loro votano”. Dice chiaramente che c’è una spartizione di mazzette tra forze politiche (di maggioranza ed opposizione, in Lombardia) afferma che queste servono a pagare i costi della politica e ci spiega anche che il costo delle mazzette è di molto salito. Negli anni 80 e 90 oscillavano tra il 3 e il 4%, adesso invece oscillano tra il 7 e il 10% anche se, lo dice ancora Caianiello, molti imprenditori pagano a volte di meno non disponendo, a causa della crisi, della necessaria liquidità. Uno scandalo di portata nazionale che dovrebbe fare sobbalzare sulla sedia, tanto che la procura di Milano si è fatta consegnare la trasmissione al fine di valutare le parole di Caianiello. Il quale, e dovremmo domandarci cosa lo spinge oggi a vuotare il sacco ad una trasmissione di RAITRE, parla candidamente delle complicità, degli appalti, fa nomi e cognomi delle persone coinvolte. Report, che fa ottimamente il proprio lavoro, va ad ascoltare le persone coinvolte da Caianiello e tutti confermano. Tutti affermano di aver pagato, tutti dichiarano che la politica in lombardia, soprattutto negli appalti si muove attraverso un sistema corruttivo di cui tutti sono partecipi. E infatti il giorno dopo in Regione Lombardia e a livello nazionale se ne stanno zitti.

Poi la sanità non funziona, scopri che non bastano gli ospedali, che non ci sono i medici, mancano gli infermieri e che tra due settimane vedremo i militari per strada ad allestire ospedali da campo. E ti viene in mente in quel momento che le associazioni come la nostra lavorano per dare un po’ di cibo a gente che ha perso il lavoro perché anziché interessarsi della cosa pubblica, chi di dovere, s’è fatto i propri interessi sbattendosene altamente di chi soffre. Viene voglia di mollare tutto ed emigrare.

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Trattati come bambini https://www.milano-positiva.it/2020/10/27/trattati-come-bambini/ Tue, 27 Oct 2020 08:54:02 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=3981 Sono ore difficili per il nostro Paese. Non fa eccezione Milano. Ieri sera gruppi di giovani neofascisti,mescolati ad appartenenti a gruppi Ultras, si sono dati appuntamento in Piazza Loreto. Un […]]]>

Sono ore difficili per il nostro Paese. Non fa eccezione Milano. Ieri sera gruppi di giovani neofascisti,mescolati ad appartenenti a gruppi Ultras, si sono dati appuntamento in Piazza Loreto. Un corteo spontaneo aperto con qualche fumogeno e conclusosi con il lancio di una bomba molotov contro una macchina della Polizia Locale

Il clima si sta surriscaldando. C’è interesse ad imprimere una svolta violenta nel disagio sociale creato dal Covid. Questa mattina, 27 Ottobre, il principale giornale italiano sul proprio sito apre con la notizia che sono pronti “ristori fino al 200%” per bar e ristoranti.

È la prova provata, questo titolo, che c’è un asse tra informazione e politica. Prima si fa una propaganda securitaria al limite dell’allarmismo e del catastrofismo, con parole come ‘guerra’, ‘battaglia’, ‘catastrofe’, poi quando il messaggio devia il suo obiettivo innescando una spirale di violenza e paura, si vira verso la rassicurazione. Rimborsi, soldi, fino al 200% ( che poi: 200% di che?)

È il consueto trattamento riservato al popolo italiano, trattato come se fosse un povero demente o un bambino alle elementari, che deve essere accompagnato e rassicurato da mamma Stato, che spiega come comportarsi, come tendere la mano ed imparare a fidarsi degli stessi che da sempre ti trattano come un cretino. È l’informazione artefatta asservita al potere. Non tanto ad una cordata di potere, cordate sono quelle economiche, e basta entrare nei consiglieri di amministrazione per individuarle, ma ad una cordata culturale, quella per cui il cittadino va trattato, ce lo insegna Machiavelli, ora con i guanti, ora con la clava, a seconda dei bisogni di chi comanda. È l’espressione, l’interpretazione, la concezione dello Stato inteso come gregge ora da tenere buono, ora da spronare a seconda degli interessi che ristrette oligarchie esercitano. Una concezione ademocratica o forse antidemocratica, in cui la persona, il giovane studente, la donna che fa due lavori, a casa e in ufficio, il cristiano che va a lavorare tutti i giorni, compreso il poliziotto che prende 1400 Euro al mese, viene di fatto trattato come un suddito, un vassallo. A cui si fa credere di essere un protagonista di una libertà di cui in realtà dispone solo in modo fittizio, quando può scegliere tra panem et circenses, tra calcio e fica. Non quando invece le sue esigenze aumentano, non quando si erige al punto di chiedere l’esercizio reale della propria libertà magari quando chiede se i cicli di amplificazione del Pcr sono o no sopra i 30, cifra secondo cui un tampone non sarebbe più affidabile e determinerebbe falsi positivi, come ha detto il Prof. Palù. Ma un cittadino che pensa vellica pulsioni totalitarie in chi esercita il comando, mentre un cittadino spaventato che chiede di essere rinchiuso in casa è il modello ideale di cittadinanza per chi concepisce un’idea di Stato assoluto. Come il professor Crisanti, professore emerito asintomatico, che chiede che in Italia si faccia come in Cina. Il passaggio da democrazia a stato totalitario, dura un attimo ed ha un grande alleato nella paura.

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Aggressione mediatica https://www.milano-positiva.it/2020/10/21/aggressione-mediatica/ Wed, 21 Oct 2020 08:05:09 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=3969 Fa impressione. Per la mole, per la pervasività, per la recrudescenza di una violenza fatta di parole. Fa paura per la tensione che inocula, per l’angoscia che in modo ridondante […]]]>

Fa impressione. Per la mole, per la pervasività, per la recrudescenza di una violenza fatta di parole. Fa paura per la tensione che inocula, per l’angoscia che in modo ridondante investe coloro che cercano solo d’informarsi. C’è una pandemia in corso, in Italia. Ed è l’infodemia. La rincorsa cioè di gran parte dell’informazione a cercare un capro espiatorio, su cui riversare tonnellate di colpa con cui piallare qualunque tentativo d’instaurare una coscienza vigile, una reale consapevolezza di come si contrasta o si limita la diffusione di un virus. Invece è ormai scattata la caccia al colpevole. L’inseguimento mediatico perpetrato con la penna o con le foto, con le interviste, con le immagini di uomini e donne rivestiti da tute spaziali, coperti fino all’ultimo centimetro che, aghi alla mano, o davanti a macchinari elettronici angoscianti, con quelle pulsazioni da film di Kubrik, ti avvisano che sta circolando, che sta percorrendo le stesse strade che percorri tu, che è quasi sull’uscio di casa. È il Covid-19, La Sars – Cov 2, il Coronavirus, ogni volta cambia il nome ma non l’angoscia che l’accompagna. E insieme a lui, le immagini di ambulanze, di malati, di persone riverse sul letto, di infermieri bardati, ci accompagna in modo grottesco, con ansiogena continuità senza la possibilità di poterci decontaminare da questa invasione di ultracorpi mediatici, virulenta come un Blob televisivo, in cui si mescola all’angoscia un senso di rassegnata compassione e di nichilistica accettazione della violenza televisiva e social.

Non avevamo mai assistito ad un pestaggio mediatico di questa portata, con agguati e stupri televisivi, in cui il dettaglio della telecamera arriva fino al dolore di chi si trova in una terapia intensiva e dove il diritto di cronaca si trasforma in un tessuto narrativo quasi fisico, con l’ostentazione del giornalista vestito come un pupazzo giapponese che, con il fiato corto, entra in terapia intensiva per farci sentire quanto fa male il Covid, come ti soffoca il Covid, e come di conseguenza la rassegnazione al soffocamento mediatico sia una condizione cui abituarsi.

Nessun barlume di coscienza, nessuna applicazione della ragione, nessuna rimozione della paura come viatico per agevolare la consapevolezza. Si continua così come un pestaggio 100 contro 1, il più forte che usa la carica virale del mezzo mediatico contro il corpo indifeso dell’utente che guarda la notizia a casa sua o sul cellulare. Il virus è intorno a noi, e ci sta rendendo tutti positivi all’informazione malata, che parla logorroicamente senza più seguire un filo logico. Teso solo a spaventarci quando arriva l’esito del tampone mediatico, tra un canale e l’altro nei social drive, o nelle tv drive. Violenza di Stato. Una Piazza Fontana virale, tossica, assassina. La fine della democrazia. Un compromesso storico con l’ignoranza elevata a potere. La scienza che diventa certezza e poi minaccia. Che istiga, che come i guardiani della rivoluzione in Iran controlla, limita, delimita, ammette, approva, rifiuta. La fine della ragione e della critica della ragione.

E sarebbe bastato costruire nuovi ospedali e avere più medici e infermieri per evitare tutto questo: a partire dalla crisi del sistema sanitario. Sarebbe bastato avere coscienza sociale e usare la ragione critica. Meglio scappare dalla libertà del pensiero, invece. Ed essere in catene.

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App Immuni obbligatoria per andare su treni e al ristorante https://www.milano-positiva.it/2020/10/20/app-immuni-obbligatoria-per-andare-su-treni-e-al-ristorante/ Tue, 20 Oct 2020 09:26:19 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=3965 Nel vortice impazzito dei decreti del presidente del consiglio è in arrivo un’importante novità. Per accedere ai mezzi di trasporto o per entrare al ristorante dovremo o obbligatoriamente scaricare l’App […]]]>

Nel vortice impazzito dei decreti del presidente del consiglio è in arrivo un’importante novità. Per accedere ai mezzi di trasporto o per entrare al ristorante dovremo o obbligatoriamente scaricare l’App Immuni. È il primo, importante passo, per un tracciamento obbligatorio di tutti i cittadini sul nostro territorio. La misura sarebbe allo studio di Palazzo Chigi. Gli effetti sono facilmente immaginabili: supponendo, come dicono alcune statistiche, che parte della popolazione sia stata colpita per almeno un 10% dal virus, cioè circa 6.000.000 di persone, con asintomaticità per il 95%, un numero di malati pari a 5- 6%, ovvero 300.000/330.000 unità e un tasso di mortalità previsto attorno allo 0,3%, ma calcolato sulla popolazione complessiva, cioè 200.000 morti su circa 60.000.000 di persone (attualmente siamo a 38.000 morti) il Governo italiano, non riuscendo più a tracciare i positivi con i tamponi, deciderebbe di rendere obbligatorio il tracciamento da parte degli italiani. Cosa significa? Significa che dobbiamo attenderci nel worst- case, 170.000 morti nei prossimi sei mesi. Se così fosse vuol dire che un italiano su dieci risulterebbe positivo, e con un Rt=2, almeno un altro 20% di italiani verrebbe colpito dal virus, avendo un totale di 18.000.000 di positivi. A quel punto, stando alle tesi del professor Crisanti, dovremmo adottare drastiche misure di contenimento. Quali? In linea teorica, solo per fermare il numero dei contagi occorrerebbero tra i quattro e i sei mesi di lockdown totale. Le misure di cui sopra, tuttavia, non potrebbero da sole bastare. Ammettendo che nella primavera del 2021 arrivi il sospirato vaccino, dovremmo a quel punto attenderci altre misure draconiane. Quali? Ragionevolmente l’obbligo di vaccinare l’intera popolazione con un vaccino anticovid. Il vaccino dovrebbe essere obbligatorio per tutti, a partire dalla popolazione più anziana, poi i malati di Covid seguiti dalle persone più prossime ai malati e poi tutti coloro che lavorano nelle strutture pubbliche: ospedali, Rsa, prima di tutti. Anche qui dobbiamo attenderci, secondo i dati della scienza, una normale reazione negativa al vaccino, da parte di una ristretta parte della popolazione che dovrebbe oscillare attorno allo 0,1%. Dovremmo calcolare in questo caso circa 60.000 morti, a seguito della reazione. Arriveremmo dunque a metà della prossima stagione con circa 230.000 morti.

Questo secondo quanto asseriscono i numeri della scienza. È un numero contenuto di morti, se consideriamo che la Spagnola ha fatto 100.000.000 di morti.

Il Presidente dei virologi Giorgio Palù, in realtà, ha asserito che i positivi non sono malati, e che non tutti quelli che sono positivi possono contagiare, sostenendo che i dati fin qui presentati sono enfatizzati, perché in realtà il numero dei malati e dei letti occupati è molto più bassa. Negli ospedali sarebbero ricoverati molti anziani che, positivi, sono considerati un pericolo per i loro familiari, ma in realtà avrebbero una bassa carica virale. Ragione per cui, ha detto Palù, la diffusa paura sarebbe frutto dell’unica vera pandemia, quella del terrorismo mediatico e della disinformatia italiana.

Noi però non ci lasciamo ingannare da Palù, solo perché è titolato a parlare di virologia. E auspichiamo un lungo inverno nucleare chiusi nei bunker. Come disse Einstein, dopo un’ipotetica terza guerra nucleare, la quarta sarà condotta con mazze e bastoni.

Per fortuna abbiamo uomini che hanno capito quello che va fatto. Bloccare tutto, chiudere tutto per quattro, sei mesi. Poi vaccinarsi. Auguri.

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Farvi avere paura https://www.milano-positiva.it/2020/10/16/farvi-avere-paura/ Fri, 16 Oct 2020 08:16:29 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=3957 Tenervi prigionieri. Chiudervi nelle vostre case. Farvi temere per il futuro. Trattarvi come soggetti non razionali. L’uso che La Stampa sta facendo del fenomeno Covid, un virus pericoloso, non c’è […]]]>

Tenervi prigionieri. Chiudervi nelle vostre case. Farvi temere per il futuro. Trattarvi come soggetti non razionali. L’uso che La Stampa sta facendo del fenomeno Covid, un virus pericoloso, non c’è dubbio, è quello di portarvi sulla soglia della follia, della perdita del controllo, dell’uso irrazionale dei mezzi di cui disponete per scomporre qualunque fenomeno e ricondurlo ad una piena cognizione del suo portato.

Il virus Sars Cov -2, più noto come Covid 19 o Coronavirus, è una patologia che può aggredire diverse parti del corpo: i polmoni, il cuore, il fegato e secondo una recente scoperta anche il cervello: questo potrebbe spiegare l’improvvisa caduta di intelligenza di molti giornali. Del virus sappiamo che produce delle coaugulazioni intravascolari disseminate, che sono causa di trombosi che possono poi colpire i polmoni o il cuore in particolare. Sappiamo anche che il virus si può depositare sulla ciglia dei polmoni. Se accade si può risultare positivi al.virus, ma non significa essere malati. Si può restare asintomatici e avere una bassa carica virale. Può accadere che invece il virus penetri dentro i polmoni. Allora si manifesta la malattia. C’è una bella differenza. Tra i 10.000 positivi che sono riscontrati ogni giorno, dati Gimbe, oltre il 93% è asintomatico.

Altra rilevazione: se oggi facciamo quasi 200.000 tamponi al giorno ( dobbiamo arrivare a 300 mila, siamo ad una media di 160.000 negli ultimi giorni) è evidente che troveremo sempre più positivi. Quanti positivi abbiamo oggi in Italia? Una media compresa tra il 3 e il 10% degli italiani, ovvero tra 1.800.000 persone e 6 milioni di persone. Questo significa che l’assurda rincorsa che stiamo facendo ogni giorno ad indicare il numero dei positivi, che indicati così non vuol dire nulla, così come del numero dei morti, senza dire chi è morto e di quali patologie visto che si solo Covid non si muore, dovrebbero indicare già così quanta cattiva informazione si sta facendo. Ma ha uno scopo preciso. Mettervi paura. Rendervi persone in preda all’irragionevolezza. Una pacchia per pochi. Sempre gli stessi. Che con la vostra paura si arricchiscono.

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Metodi da Stasi https://www.milano-positiva.it/2020/10/13/metodi-da-stasi/ Tue, 13 Oct 2020 14:13:34 +0000 https://www.milano-positiva.it/?p=3950 Metodi da Gestapo o da Partito Comunista della Germania dell’Est. Il Ministro della Sanità, Roberto Speranza auspica la collaborazione ‘dei vicini’ per informare la polizia di eventuali assembramenti vietati per […]]]>

Metodi da Gestapo o da Partito Comunista della Germania dell’Est. Il Ministro della Sanità, Roberto Speranza auspica la collaborazione ‘dei vicini’ per informare la polizia di eventuali assembramenti vietati per festeggiare il compleanno della nonna.

Benvenuti nell’era del Covid, dove la delazione diventa un merito e l’intimidazione un metodo di Stato. Benvenuti nell’epoca della dittatura sanitaria: dove la salute si tutela quando sia ostativa della libertà individuale; quando invece potrebbe essere fatta valere con strumenti come quelli individuati dagli ingegneri del Centro Neoruralehub di Giussago, che hanno individuato una tecnologia in grado di scovare il Covid e bloccarlo dagli impianti di riscaldamento e dalle Unità di Trasporto Aria, allora non vale più il diritto alla salute. Scende la scure del silenzio. È tipico delle dittature. Non far sapere quello che può funzionare. evitare le tragedie, diminuire i contagi o addirittura prevenirli. Invece, se la barista sotto casa si ammala, puoi cominciare a parlare di focolaio, di tutela della salute pubblica.

Quando qualcuno farà notare che anche l’aria fetida che respiriamo fa migliaia di vittime, anche la carne e il pesce che compriamo spesso viene prodotto con metodi intensivi che fanno un danno alla natura e alla salute dell’uomo, ma non abbiamo il conteggio quotidiano dei presunti malati. Una malattia, quel del virus della malafede mediatica, che conta parecchi adepti che approfittano scorrettamente dell’informazione per fare terrorismo psicologico, spaventare le persone, farle chiudere in casa anziché educarle al rispetto della verità e al coraggio di esercitare il senso della responsabilità come chiave di volta per comprendere quanto ci accade senza venire travolti dalla paura. Il senso dell’etica collettiva è dato dal rispetto verso la realtà, le persone, e lo Stato ovvero i cittadini che ne fanno parte.

Di sicuro non è il controllo sociale e la delazione nel nome della salute il valore su cui fondare una nazione, soprattutto quando il controllo viene esercitato con una logica inferma: le sigarette e le macchine che uccidono a causa dell’inquinamento, lasciate libere di circolare senza segnalare quanti muoiono ogni giorno, anche quando RT >1. Cioè quando l’indice di contagio delle malattie respiratorie si alza moltissimo sopra la soglia di 1. Mentre per il Covid, anche a fronte di numeri infinitamente più bassi si adottano misure draconiane. Compreso quello di arrivare a limitare la libertà personale. Quasi come nella Germania Comunista.

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